Il governo americano ha deciso di applicare dazi molto elevati sui pannelli solari prodotti in Cambogia, Malesia, Thailandia e Vietnam, per contrastare le sovvenzioni cinesi che avvantaggiano indirettamente queste industrie. I provvedimenti riguardano prodotti per quasi 12 miliardi di dollari importati nel 2023 e potrebbero incidere fortemente sul mercato energetico degli Stati Uniti.
i paesi sotto la lente degli Stati Uniti per i pannelli solari
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti, attraverso l’International Trade Administration , ha identificato Cambogia, Malesia, Thailandia e Vietnam come i principali destinatari delle nuove tariffe doganali. La motivazione è legata al fatto che le industrie dei pannelli solari in questi Paesi ricevono sussidi indiretti dalla Cina, che sostiene la produzione locale con misure economiche. L’Ita ha annunciato tariffe variabili, da un minimo del 34,41% per la Malesia a un massimo del 651,85% per la Cambogia. I dazi più pesanti, pari al 3.521%, sono stati assegnati a due produttori cambogiani, Hounen Solar e Solar Long Pv-Tech, importati negli Usa in quantità sensibili.
un intervento senza precedenti
Questi numeri rivelano un intervento senza precedenti, ma arrivano dopo un’accurata indagine avviata nell’aprile del 2024. L’International Trade Commission , sempre dello stesso Dipartimento, ha ora il compito di valutare entro il 2 giugno l’effettivo impatto delle sovvenzioni sulle aziende americane. Se confermato il danno economico, i dazi diventeranno operativi, incidendo pesantemente sulle importazioni. L’analisi ha confermato che i sostegni cinesi si estendono anche fuori dai confini nazionali e favoriscono così la penetrazione di queste aziende nel mercato americano a condizioni molto vantaggiose.
il contesto delle tariffe e l’impatto sulle importazioni negli Stati Uniti
I dati del ministero del Commercio Usa certificano che nel 2023 sono arrivati quasi 12 miliardi di dollari di pannelli solari dai quattro Paesi. Questi prodotti, ora nel mirino dei controlli, rappresentano una fetta importante del mercato interno americano. A queste cifre si aggiungono già dazi del 10% imposti a inizio aprile dal presidente Donald Trump, che interessano la maggioranza delle merci importate da queste nazioni.
dalle tariffe reciproche ai dazi sospesi
Inoltre, erano state annunciate tariffe “reciproche”, ma sono state sospese pochi giorni dopo. Ad esempio, il Vietnam avrebbe dovuto subire un dazio aggiuntivo del 38%, ulteriormente a quello standard. L’intervento americano si inserisce quindi in un quadro complesso di relazioni commerciali con il Sud-est asiatico, che vede i dazi come risposta a pratiche di sovvenzioni che ritengono sleali. Il volume di affari in gioco rischia di modificare i flussi commerciali e potrebbe spingere le aziende a cercare nuove strategie per mantenere competitività sul mercato globale.
la causa e le motivazioni dietro la decisione americana
L’avvio dell’indagine risale ad aprile 2024, dopo un ricorso presentato dall’American Solar Industry Alliance. L’associazione rappresenta i principali produttori americani nel settore dell’energia fotovoltaica. Questi hanno denunciato che certi produttori in Cambogia, Malesia, Thailandia e Vietnam sono filiali controllate da imprese cinesi, che ne assicurano sussidi e aiuti finanziari, aggirando così le regole sul commercio internazionale.
l’estensione delle sovvenzioni transnazionali
La denuncia ha fatto emergere l’estensione delle sovvenzioni transnazionali cinesi, pratica finora difficile da dimostrare con prove solide. Proprio per questo, l’Ita ha definito la scoperta significativa. L’obiettivo è proteggere il mercato americano da concorrenza ritenuta sleale e da influenze esterne che possano compromettere le aziende domestiche. “Se la commissione ITC confermerà il nocumento causato da queste sovvenzioni, si assisterà a un inasprimento delle tariffe”, che potrebbero modificare per lungo termine le filiere di produzione e commercio nel settore solare.
Questa strategia riflette la volontà degli Usa di mantenere un controllo stretto sugli scambi commerciali più sensibili e ribadire la tutela dei produttori nazionali contro pratiche percepite come distorsive. La partita sui dazi si annuncia complessa e potrebbe influire anche sui rapporti diplomatici e commerciali con i Paesi del Sud-est asiatico e con la Cina, protagonista indiscussa di questa vicenda.
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