“Le startup rappresentano un mezzo straordinario per tradurre i risultati della ricerca in innovazioni tangibili: esse creano posti di lavoro, generano nuove opportunità nei mercati ad alta tecnologia e possono realmente incidere sulla vita delle persone”. Con questo obiettivo l’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), ha presentato il nuovo report annuale sulle startup nate dalle scoperte scientifiche realizzate nei suoi laboratori e, oggi, attive nel panorama imprenditoriale. I principali dati presentati mettono in evidenza come le 37 startup gemmate dalle 4 aree di ricerca IIT – robotica, nanomateriali, tecnologie per le scienze della vita e scienze computazionali – abbiano raccolto circa 140 milioni di euro di investimenti privati e contino oltre 250 persone coinvolte come staff. La maggioranza delle startup costituite afferisce all’area dei nanomateriali con il 38%, il 32% all’area scienze della vita, il 27% in ambito robotica e il 3% alle scienze computazionali.
Il caso. La startup IAMA Therapeutics
In questo contesto, sono stati presentati gli ultimi risultati di IAMA Therapeutics, la startup biofarmaceutica per la scoperta, lo sviluppo e la commercializzazione di nuovi farmaci per i disturbi del neurosviluppo, nata dai laboratori dell’Istituto nel 2021.
Nel dettaglio, la startup ha annunciato di aver chiuso un nuovo round di investimento da 15 milioni di euro per accelerare la fase 2 degli studi clinici e testare l’efficacia sull’essere umano del candidato farmaco IAMA-6, il composto più promettente dell’innovativa pipeline terapeutica di IAMA. L’operazione è stata guidata da Indaco Venture Partners, insieme alla Fondazione Enea Tech e Biomedical, con il supporto degli investitori esistenti Claris Ventures e CDP Venture Capital.
L’obiettivo che si pone IAMA è sviluppare un nuovo farmaco che consentirà di migliorare la qualità della vita delle persone con disturbi legati al neurosviluppo, come le condizioni nello spettro dell’autismo, favorendo i comportamenti sociali e riducendo quelli ripetitivi e la severità dei potenziali deficit cognitivi. Questo risultato rivoluzionerebbe il campo di ricerca del neurosviluppo in cui sono pochissimi i nuovi composti che raggiungono fasi avanzate di sviluppo per diventare farmaci, e ancor meno sono i farmaci approvati.
Le startup lanciate dall’Istituto Italiano di Tecnologia
Dalle competenze dei ricercatori IIT sono nate nuove imprese, oggi attive nel panorama imprenditoriale internazionale. Dalla robotica, ai nanomateriali, passando per le tecnologie delle scienze della vita e le scienze computazionali, ecco una selezione del portfolio di startup e progetti dell’Istituto Italiano di Tecnologia.
Utilizza un brevetto IIT per sviluppare e produrre microturbine, per generazione di energia elettrica sfruttando flussi fluidi in condotte di acqua, petrolio, gas. Vincitore di numerosi premi per startup innovative, il sistema è oggi nella fase di test sul campo dopo aver ottenuto la certificazione per operare su reti di distribuzione del gas.
Sviluppa biocompositi ideati per essere biodegradabili, compostabili, ecosostenibili, colorabili e compatibili con i principali processi industriali, quali stampa ad iniezione, estrusione, termoformatura, stampa 3D e soffiaggio. Partendo dalla carta, Alkivio ha lanciato sul mercato la sua prima famiglia di biocompositi, l’AlkiPaper: un nuovo materiale che, pur essendo processabile ed utilizzabile come la plastica, è formulato per decomporsi in condizioni controllate a fine vita.
Fondata nel 2016 BeDimensional è focalizzata sulla trasformazione della conoscenza scientifica nell’industria del grafene e dei cristalli bidimensionali (2DC). Nel luglio 2024, l’azienda ha avviato una linea industriale capace di produrre oltre 3 tonnellate di 2DC annue, probabilmente la più grande al mondo. La startup ha inoltre ottenuto 20 milioni di euro di venture debt dalla BEI per espandere ulteriormente la capacità produttiva.
Fondata a maggio 2014 BiKi Technologies offre soluzioni computazionali innovative alle aziende farmaceutiche e biotech, utilizzando tecniche avanzate come la dinamica molecolare e l’enhanced sampling per l’energia libera e la cinetica. Questi approcci permettono di affrontare sfide cruciali nella scoperta e progettazione di nuovi farmaci.
Grazie alla sua esperienza nel campo dell’Internet of Things, dell’Interaction e della Realtà Virtuale, Circle Garage sviluppa prodotti e servizi per Industry4.0 e mercato consumer. La startup ha sviluppato HIRIS.IO, un insieme di strumenti software personalizzabili per raccogliere, gestire e analizzare i dati prodotti dalle aziende (IoT, DB, API, servizi di terze parti) per l’automazione dei processi.
Sviluppa e distribuisce componenti di interfaccia cerebrale ad alta definizione, minimamente invasivi (grandi quanto un capello), per migliorare l’efficacia delle industrie Neurotech. Ogni dispositivo consente di registrare (e ascoltare) l’attività bioelettrica di un numero incredibilmente elevato di neuroni in diversi circuiti cerebrali. Le soluzioni di Corticale mirano a potenziare la produttività e la competitività delle aziende nel settore neurotecnologico, offrendo elementi avanzati per applicazioni in ambito clinico e di ricerca pre-clinica.
Startup nata dalla collaborazione tra i laboratori di ricerca IIT (Softbots Lab) e dell’Università di Pisa (Centro di Ricerca Enrico Piaggio), Exsensia propone di rivoluzionare il modo in cui si programmano i robot con soluzioni intuitive e flessibili, adatte alle esigenze di aziende dei più diversi settori. La sua tecnologia riduce la necessità di competenze tecniche specializzate e rende la robotica accessibile a un’ampia varietà di figure professionali all’interno di un’organizzazione. Grazie ad un round seed di 1M €, il team di Exsensia punta ad accelerare lo sviluppo del prodotto per un rapido ingresso sul mercato.
Foresee Biosystems è in grado di valutare con maggior accuratezza la sicurezza dei farmaci prima della loro commercializzazione. Le sue tecnologie integrano dati registrati da array di microelettrodi (MEA) con una tecnologia LASER brevettata, consentendo la registrazione dei potenziali d’azione dalle cellule cardiache in modo innovativo. Grazie alla bassa invasività del metodo LASER, è possibile monitorare lo stesso campione biologico per molte settimane, rendendo la piattaforma uno strumento all’avanguardia per la valutazione della cardiotossicità a lungo termine.
Genoa Instruments è un’azienda specializzata nello sviluppo di microscopi ottici in super risoluzione, progettati per fornire una visione dettagliata dei meccanismi biologici con precisione avanzata. Il prodotto principale, PRISM, offre capacità di imaging ad alta risoluzione spaziale e temporale, ed è molto apprezzato in ambito accademico e clinico per lo studio delle cellule. Grazie a un team con una decennale esperienza, l’azienda è leader nella microscopia ottica avanzata.
La startup è focalizzata sulla progettazione, fabbricazione e caratterizzazione di nanoparticelle di alta qualità in ambito salute e benessere. HiQ Nano ha lanciato iBlue, un self-test per valutare il livello di antiossidanti. Veloce, accurato e non invasivo, iBlue permette di conoscere il potere antiossidante del corpo in 5 minuti e con un piccolo campione di saliva, direttamente a casa, senza bisogno di competenze o strumenti particolari. Grazie al suo utilizzo è possibile individuare con precisione il colore del test e fornire un risultato affidabile come quello ottenuto da un’analisi del sangue in un laboratorio specializzato.
Kidaria è una startup innovativa che partendo dai risultati di uno studio decennale sullo stress ossidativo e sull’invecchiamento precoce ha creato una propria linea di cosmetici antiage. L’unicità delle formulazioni risiede nelle caratteristiche qualitative e quantitative dei polifenoli e degli antiossidanti presenti nell’estratto di vinacce brevettato Dionisia, ingrediente principe dell’omonima linea, immessa sul mercato nel 2023.
Azienda attiva nel digital health, Morecognition è nata nel 2017 come startup IIT realizzando tecnologie in grado di migliorare la vita dei pazienti post-ictus come Remo: device certificato medicale in grado di misurare, raccogliere ed elaborare con intelligenza artificiale dati sulla effettiva attività muscolare per permettere ai pazienti di realizzare a casa, supervisionati dai terapisti, percorsi di cura personalizzati e più efficaci. Remo può anche contribuire alla riabilitazione di pazienti ortopedici, alla prevenzione degli infortuni di sportivi e anziani, alla misurazione e valutazione dell’efficacia dei trattamenti farmaceutici.
Sviluppa dispositivi medici avanzati per la riabilitazione motoria, offrendo soluzioni efficaci e intuitive per un’ampia gamma di pazienti. Nata dalla Rehab Technologies Facility IIT, Movendo ha ottenuto un primo investimento di 10 milioni di euro nel 2016 da Sergio Dompé, seguito da ulteriori 8,85 milioni fino al 2023. Il suo primo prodotto, Hunova, è una piattaforma robotica per la valutazione funzionale e la riabilitazione degli arti inferiori e del corpo. La startup combina tecnologie all’avanguardia e design italiano per sviluppare dispositivi di riabilitazione di elevata qualità, pensati per rispondere alle esigenze globali.
Novavido è una startup nata dalla collaborazione tra l’IIT e l’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria, focalizzata sullo sviluppo di protesi retiniche innovative per il recupero della vista in pazienti affetti da retinite pigmentosa. La sua tecnologia si basa su dispositivi nanotecnologici con polimeri fotovoltaici capaci di ripristinare parzialmente la visione attraverso un interfacciamento bioelettrico. Grazie a un finanziamento di oltre 3 milioni di euro ricevuto dal programma EIC Pathfinder nel 2021, Novavido sta ingegnerizzando impianti visivi di nuova generazione, mirati a migliorare la qualità della vita di persone con gravi problemi di vista.
Si propone di introdurre sul mercato una nuova generazione di dispositivi miniaturizzati per optogenetica in vivo in grado di stimolare e/o inibire l’attività cerebrale in specifiche aree del cervello in maniera selettiva e dinamica. Il progetto, nato da un brevetto IIT sviluppato in collaborazione con l’università di Harvard, indirizza un settore di grande interesse scientifico con la prospettiva di un impiego clinico negli anni a venire.
La startup offre sensori personalizzati per potere leggere i segnali chimici ed elettrici dal corpo umano. La tecnologia, sviluppata nell’ambito della ricerca multidisciplinare in bioelettronica organica presso IIT Ferrara, Università di Modena e Reggio Emilia e Università di Ferrara, permette la produzione di sensori elettronici di facile utilizzo, ultraleggeri, impalpabili, a basso costo e basso consumo energetico, che possono comunicare con noi in tempo reale. Le applicazioni spaziano dalla diagnostica integrata su pelle, al monitoraggio dello stato di benessere, alla misurazione di parametri chimici legati all’attività fisica, all’agrifood e monitoraggio ambientale.
Sviluppa esoscheletri motorizzati per supportare i lavoratori impegnati in attività manuali gravose, aiutando le aziende a ridurre i costi associati a infortuni da sovraccarico e cali di produttività. Il primo prodotto di Proteso è un esoscheletro attivo per il supporto della zona lombare durante la movimentazione manuale dei materiali, progettato per sostenere la schiena nei lavori pesanti. Frutto di 10 anni di ricerca e sviluppo e di rigorosi test in laboratorio, il dispositivo è attualmente in fase di sperimentazione grazie a progetti pilota condotti in collaborazione con importanti aziende dei settori della logistica e della manifattura.
Fondata nel 2011, QBRobotics è un’azienda che produce attuatori e mani artificiali, basati sui più recenti risultati neuro-scientifici sul controllo motorio, per creare macchine dai movimenti fluidi, sicuri ed efficienti. Grazie ai costi contenuti di queste soluzioni, la startup, che nasce dalla collaborazione tra i team di robotica di IIT e di Pisa, prevede di rendere accessibili le più moderne logiche della robotica ad un mercato molto ampio.
Sviluppa tecnologie robotiche per la riabilitazione sensomotoria di pazienti con esiti ortopedici e neurologici. Attualmente, offre due prodotti: EDUSA PRO, un dispositivo medico per la valutazione e la riabilitazione di avambraccio, polso e mano, che utilizza algoritmi AI per fornire esercizi su misura e misurazioni oggettive; EDUSA PRO-r, un dispositivo robotico per la ricerca su controllo e apprendimento motorio ed ergonomia. Il modello di business prevede la vendita dei dispositivi e di servizi ricorrenti, come formazione, garanzia e manutenzione, a supporto delle esigenze di operatori e pazienti.
Produce pellicole fotovoltaiche flessibili, stampate su substrati plastici attraverso processi a basse temperature e a ridotto consumo energetico. Le pellicole sono riciclabili e prive di materiali rari, risultando in una soluzione sostenibile per alimentare sensoristica distribuita ed elettronica a basso consumo, soprattutto per applicazioni IoT set&forget. Ideali anche in ambienti indoor con basse intensità luminose, le pellicole di Ribes rappresentano un’alternativa ecologica alle batterie per dispositivi elettronici a lungo termine, contribuendo alla sostenibilità energetica.
Sviluppa sistemi di marcatura industriali innovativi disegnati per il mondo del packaging primario farmaceutico, alimentare e cosmetico. SAMS ha sviluppato prodotti hardware e software per la tracciabilità e l’anticontraffazione dei prodotti lungo tutta la filiera, dal produttore al consumatore, in grado anche di abilitare nuovi canali per il riciclo e il riuso del packaging. La startup sta inoltre sviluppando dispositivi per la tracciabilità e l’anticontraffazione pensati per il mondo dei documenti di identificazione individuale.
Società nata dal dipartimento IIT di neuroscienze sviluppa e produce micro lenti da abbinare a smartphone e tablet, in grado di trasformare questi comuni dispositivi in macchine fotografiche macro o in microscopi digitali portatili. La missione di SMO è quella di fornire a chiunque gli strumenti per esplorare il mondo microscopico.
TranSINE Therapeutics (TTx) è un’azienda specializzata in terapie a RNA con sede a Cambridge, nel Regno Unito. TTx sta sviluppando la piattaforma SINEUP: tecnologia che punta a realizzare terapie di nuova generazione per le malattie neurodegenerative.
Sviluppa nanotecnologie utili soprattutto alla transizione energetica, con applicazioni che spaziano dalla produzione di idrogeno a batterie di nuova generazione, fino all’energia nucleare del futuro, compresa la fusione. X-nano ha già realizzato diversi materiali avanzati per la produzione di batterie, dalla grafite sintetica realizzata con processi green a miscele di silicio-grafite come anodi per le batterie agli ioni di litio, fino a elettrodi nanostrutturati ad alte prestazioni per le batterie a flusso redox al vanadio.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link