Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Borse, crolla Wall Street tra guerra dei dazi e minacce di Trump a Powell. Cresce la sfiducia negli Usa. Europa limita i danni


Guerra dei dazi e scontro Trump Powell accrescono la sfiducia verso gli Stati Uniti: gli investitori escono da asset in dollari a favore di Europa e Asia. Oro a nuovi record stellari. Le borse Asiatiche ed Europee sono in calo contenuto. A Piazza Affari seduta di stacco cedole

La tua casa è in procedura esecutiva?

sospendi la procedura con la legge sul sovraindebitamento

 

C’è un vecchio detto che dice che quando gli Stati Uniti starnutiscono, il mondo si prende un raffreddore. Ma ciò evidentemente non vale se la malattia è una ferita autoinflitta: in effetti il mercato asiatico e quello europeo sono poco mossi rispetto alle perdite di oltre il 2% viste a Wall Street.

Mentre resta accesa la guerra dei dazi, si accentuano e inquietano i mercati gli attacchi di Trump all’indipendenza della Fed, aumentando la sfuducia degli investitori negli Stati Uniti che infatti continuano a usciure dagli asset in dollari a favore di Europa e Asia. Il dollaro ha toccato un altro minimo decennale sullo franco svizzero a 0,8842, portando le perdite dal “giorno dei dazi” a oltre l’8%. L’euro è balzato sopra 1,1500 dollari e il dollaro sta testando il baluardo dei 140,00 yen. I rendimenti dei titoli del Tesoro decennali sono saliti al 4,41%, prolungando il recente balzo del rischio a termine. Oro da record vicino ai 3.500 dollari

Fuga dagli asset in dollari Usa verso Europa e Asia

La sfiducia nei confronti degli Stati Uniti continua a crescere, alimentata dalla politica commerciale di Trump iniziata il 2 aprile, a cui ora si aggiunge l’attacco al presidente della Fed Powell per non aver tagliato i tassi con la rapidità che avrebbe voluto.

Il denaro in fuga dagli asset statunitensi si è diretto in parte verso l’Europea e in parte verso l’Asia: secondo i dati LSEG, gli investitori hanno acquistato 11 miliardi di dollari netti in fondi azionari europei e 3,6 miliardi di dollari in fondi azionari asiatici nella settimana conclusasi il 16 aprile, mentre i fondi azionari statunitensi hanno registrato un deflusso di 10,6 miliardi di dollari. Nel corso delle prime due settimane di aprile risulta al Financial Times che gli investitori giapponesi hanno venduto oltre 20 miliardi di dollari in obbligazioni estere, in seguito al forte impatto sui mercati causato dai nuovi dazi annunciati dal presidente Usa, Trump. Si tratta di uno dei maggiori deflussi in un arco di due settimane da quando sono iniziate le rilevazioni nel 2005, riporta l’FT.

La paura si abbatte anche sui titoli del Tesoro Usa che continuano a essere venduti. Se Trump prendesse in considerazione l’idea di estromettere Powell e nominare un fedele, l’idea, ad esempio, di sostituire i titoli del Tesoro con obbligazioni perpetue a cedola zero potrebbe non sembrare così impensabile, dicono alcuni dealer.

Microcredito

per le aziende

 

Wall Street crolla dopo sugli scontri Trump Powell. Oggi è di scena Tesla

Ieri le azioni statunitensi hanno subito forti perdite, mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha continuato ad attaccare il presidente della Federal Reserve Jerome Powell, spingendo gli investitori a preoccuparsi dell’indipendenza della banca centrale, mentre sono alle prese con gli effetti dell’attuale e imprevedibile guerra commerciale.

Tutti e tre i principali indici sono crollati di oltre il 2%, con perdite consistenti nel gruppo dei “Magnifici Sette che hanno gravato soprattutto sul Nasdaq, dominato dalla tecnologia.

Ieri Trump ha intensificato le sue critiche a Powell, affermando che l’economia statunitense è destinata a rallentare “a meno che il signor Too Late, un grande perdente, non abbassi i tassi di interesse ORA”, in un bellicoso post su Truth Social che ha sollevato preoccupazioni sull’autonomia della Fed. È anche controproducente per Trump, poiché ora la Fed potrebbe essere meno disposta a tagliare i tassi per paura di essere percepita come una istituzione che si piega alle pressioni politiche. Non è chiaro se abbia il potere di licenziare il presidente, ma il solo veder minacciare l’indipendenza della banca centrale è un altro duro colpo per la fiducia degli investitori negli Stati Uniti. Ci sono almeno cinque relatori della Fed in agenda oggi e sarà interessante vedere come gestiranno questa spinosa questione politica.

Il Dow Jones Industrial Average è sceso del 2,48%, a 38.170,41, l’S&P 500 ha perso il 2,36%, a 5.158,20 e il Nasdaq Composite ha perso il 2,55%, attestandosi a 15.870,90. Tutti gli 11 principali settori dell’S&P 500 hanno chiuso in territorio negativo.

La stagione degli utili del primo trimestre entra nel vivo questa settimana, con decine di aziende attentamente monitorate pronte a pubblicare i risultati. Finora, delle 59 aziende che hanno pubblicato i risultati, il 68% ha superato le aspettative di Wall Street, secondo i dati LSEG. Gli analisti prevedono una crescita complessiva degli utili dell’indice S&P 500 per il primo trimestre pari all’8,1% su base annua, in calo rispetto alla crescita del 12,2% prevista all’inizio del trimestre, secondo LSEG.

Tra i risultati degni di nota in programma questa settimana figurano quelli dei membri dei Magnificent Seven, Tesla e Alfabet (Google) e una serie di industriali di alto profilo tra cui Boeing, Northrop Grumman, Lockheed Martin e 3M. Il peso massimo dell’intelligenza artificiale Nvidia è sceso del 4,5% dopo che Reuters ha riferito che Huawei Technologies prevede di iniziare le spedizioni in massa di un chip AI avanzato ai clienti in Cina già a partire dal mese prossimo. Tesla è scesa del 5,8% dopo che Reuters ha riferito che il lancio della versione ridotta del Model Y è stato posticipato. Da inizio anno ha perso il 44%.

Nella notte i future sugli indici azionari statunitensi sono rimbalzati, S&P500 +0,4%.

Borse dell’Asia-Pacifico poco mosse

Le Borse dell’Asia-Pacifico sono poco mosse all’indomani della pessima seduta di Wall Street, con gli investitori ancora in ansia per i dazi commerciali imposti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, mentre la Cina continua a volersi oppone. La frattura commerciale tra Cina e Stati Uniti si è aggravata dopo che Pechino ha messo in guardia gli altri paesi dal concludere accordi con gli Stati Uniti a spese della Cina, alimentando così la spirale della guerra tariffaria tra le due maggiori economie mondiali.

Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.

 

CSI 300, Shanghai Composite, Hang Seng di Hong Kong oscillano intorno alla parità. I titoli dell’e-commerce JD.com e Meituan sono crollati di oltre il -6% ciascuno, a fronte dei crescenti segnali di una forte concorrenza nel settore della consegna di cibo a domicilio.

Ieri il Ministero del Commercio cinese ha messo in guardia i Paesi dal concludere accordi commerciali con gli Stati Uniti a spese di Pechino, accusando Washington di abuso dei dazi. In piena guerra commerciale tra le maggiori economie mondiali Trump ha aumentato i dazi sulla Cina al 145% all’inizio di aprile e la Cina ha reagito con un’imposta del 125% sui beni statunitensi. Pechino ha ripetutamente criticato i dazi di Trump e finora ha mostrato scarsa apertura ai colloqui con Washington. Gli elevati dazi statunitensi minacciano di avere un impatto sui settori cinesi ad alta intensità di esportazione, compromettendo al contempo la crescita locale.

Il Giappone è soprattutto preoccupato per i dazi sulle auto. L’indice giapponese Nikkei 225 perde lo 0,2%. I settori ad alta intensità di esportazione sono sotto pressione a causa dello yen forte, che ha raggiunto il suo massimo in sette mesi grazie all’accresciuta domanda di beni rifugio. Il Primo Ministro giapponese Shigeru Ishiba ha detto ieri che, sebbene il Paese non intenda affossare l’accordo commerciale raggiunto con gli Stati Uniti nel 2019, esprime “grave preoccupazione” per le incongruenze tra l’accordo e l’ultima tornata di dazi di Trump. Un punto di particolare preoccupazione sono i dazi del 25% imposti da Trump su tutte le automobili straniere, che potrebbero avere un impatto significativo su alcune delle più grandi aziende giapponesi. I commenti di Ishiba giungono mentre il Giappone si prepara ai colloqui commerciali con gli Stati Uniti. Ishiba che avverte anche che il Paese non si limiterà a cedere apertamente durante le trattative.

Altrove, in Asia, l’ASX 200 australiano è invariato in vista dei dati PMI di aprile, in uscita mercoledì, mentre il KOSPI sudcoreano è in leggero aumento prima dei dati sul prodotto interno lordo del primo trimestre, in uscita più avanti questa settimana.

Borse europee viste aprire in calo contenuto. Seduta- dividendi a Piazza Affari

Le borse europee sono viste aprire in calo sulla base delle indicazioni fornite dal future sull’Eurostoxx50 a -0,60%.

A Piazza Affari si apre ufficialmente la stagione dei dividendi, mentre il risiko bancario italiano continua a tenere banco con il caso Unicredit, dopo lo stop imposto dal Governo con l’attivazione del Golden Power sull’Ops su Banco Bpm: una mossa che ha suscitato critiche per l’eccessiva rigidità dei vincoli e per il contrasto con i pareri favorevoli di Bce e autorità di vigilanza. Ben diverso è stato l’atteggiamento verso Bper, che ha incassato il semaforo verde per l’acquisizione di Banca Popolare di Sondrio, senza interventi da parte di Palazzo Chigi.

Oggi staccano il dividendo i seguenti titoli: B. Mediolanum 0,63, Campari 0,065 euro, Ferrari 2,986 euro, Iveco 0,33 euro, Maire 0,356 euro, Piaggio 0,04 euro, Prysmian 0,8 euro, Stellantis 0,68 euro, Unicredit 1,4764 euro.

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Stellantis e la cinese Leapmotor lanceranno un progetto di assemblaggio locale in Malesia, con un investimento iniziale di 5 milioni di euro.

Brembo ha inaugurato il 21 aprile il suo primo Brembo Inspiration Lab in Asia, a Shanghai. Si focalizzerà sul rafforzamento delle competenze dell’azienda nello sviluppo di software, nelle applicazioni di intelligenza artificiale e nella data science, segnando un ulteriore passo avanti nella trasformazione di Brembo in solution provider.

Banca Mediolanum. Jefferies ha tagliato il rating da Buy a Hold, target 14,9 euro.

Bper-Poplare Sondrio. L’assemblea degli azionisti di BPER ha dato il suo via libera venerdì a un aumento di capitale, fino a 981 milioni di euro, per la sua offerta di scambio sulle azioni Pop Sondrio. Il governo inoltre ha deliberato il non esercizio dei poteri speciali in relazione all’operazione, dando un via libera incondizionato all’acquisizione nell’ambito della procedura ‘golden power’.

Generali. Norges Bank Investment Management ha dichiarato venerdì che voterà la lista proposta da Mediobanca per il rinnovo del consiglio di amministrazione del Gruppo Generali. Il fondo norvegese detiene una partecipazione dell’1,2% di Generali. In un’intervista a Il Sole 24 Ore domenica Francesco Gaetano Caltagirone afferma che la lista di minoranza presentata per il cda di Generali “non suggerisce nomi per il governo della società, ma è sufficientemente lunga per chiedere agli azionisti di bloccare lo sciagurato progetto Natixis”.

Intesa. S&P venerdì ha alzato il rating a lungo termine a ‘BBB+’ da ‘BBB’, dopo l’upgrade del rating sovrano dell’Italia lo scorso 11 aprile. L’outlook è stabile.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

Inwit avvia la prima tranche share di buyback fino a 300 mln di euro.

Juventus. Jeep è pronto a pagare quasi 25 milioni di euro all’anno per riportare il proprio marchio sulla maglia bianconera, hanno riferito a Reuters due fonti vicine alla questione.

Poste Italiane. Jefferies ha alzato il target da 13,9 a 18 euro.

Prysmian. Punta a raggiungere il 55% dei ricavi da soluzioni sostenibili entro il 2028, rispetto al 43% nel 2024.

Tenaris. Bnp avvia la copertura con Buy, target 18,5 euro.

Unicredit – Banco Bpm. Il consiglio de ministri ha approvato venerdì con prescrizioni l’Ops su Banco Bpm. UniCredit ha dichiarato che prenderà del tempo per valutare l’impatto di prescrizioni il cui merito non è chiaro sulla banca stessa e l’operazione relativa a Banco Bpm. S&P venerdì ha alzato il rating a lungo termine a ‘BBB+’ da ‘BBB’, dopo l’upgrade del rating sovrano dell’Italia.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Contributi e agevolazioni

per le imprese