Dopo settimane di incertezza e rallentamenti burocratici, arriva finalmente il via libera al Bonus assunzione donne, una delle misure più attese del Decreto Coesione. I Ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno firmato i decreti attuativi che rendono operativa l’agevolazione, rivolta alle aziende che assumono donne in condizioni svantaggiate e giovani under 35.
Fondi disponibili fino al 2027
Il bonus è finanziato con risorse ripartite su più annualità:
7,1 milioni di euro per il 2024
107,3 milioni di euro per il 2025
208,2 milioni di euro per il 2026
115,7 milioni di euro per il 2027
Questo investimento pluriennale evidenzia la volontà del Governo di sostenere in modo stabile l’occupazione femminile e giovanile, specialmente nelle aree più svantaggiate del Paese.
Come funziona il bonus assunzione donne
Il meccanismo dell’incentivo è semplice ma efficace. Le imprese private che assumono, fino al 31 dicembre 2025, donne disoccupate da almeno 24 mesi (o 6 mesi nelle regioni del Sud), potranno beneficiare di un esonero totale dai contributi previdenziali.
L’agevolazione ha una durata massima di 24 mesi e può raggiungere un importo massimo di 650 euro al mese per ogni lavoratrice. Tuttavia, restano esclusi dall’incentivo i premi e i contributi INAIL, mentre l’aliquota contributiva utile al calcolo della pensione non subisce variazioni.
Incremento occupazionale e requisiti
Per accedere al beneficio è indispensabile che l’assunzione comporti un incremento occupazionale netto, cioè un aumento effettivo del personale rispetto alla media dei 12 mesi precedenti. Il calcolo considera l’orario di lavoro, per cui i contratti part-time vengono proporzionati. Non sono ammesse riduzioni di personale in aziende collegate o controllate per aggirare la norma.
Il sistema del “doppio binario”
Una delle principali novità introdotte riguarda la doppia modalità di accesso al beneficio, a seconda del territorio in cui si svolge l’assunzione:
Nel resto d’Italia, il bonus è valido per le assunzioni effettuate dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025, a favore di donne disoccupate da almeno 24 mesi, indipendentemente dalla loro residenza.
Nelle regioni della Zona Economica Speciale unica (ZES) – ovvero Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna – l’esonero sarà attivo a partire dal 31 gennaio 2025, previa autorizzazione della Commissione europea.
In queste aree, il beneficio spetta alle imprese che assumono a tempo indeterminato donne disoccupate da almeno 6 mesi, sempre con l’agevolazione fino a 650 euro mensili per un massimo di due anni.
Quali rapporti di lavoro sono esclusi
L’agevolazione non si applica:
ai contratti di lavoro domestico (colf, badanti, baby sitter)
ai contratti di apprendistato
Inoltre, il bonus non è cumulabile con altri esoneri contributivi, ma è compatibile con la maxi-deduzione fiscale del 120% prevista per le nuove assunzioni nel 2024.
Tempistiche e prossimi passi
Attualmente, si è in attesa del parere della Corte dei Conti, che dovrà approvare la validità dei decreti. Successivamente, si procederà alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ultimo passaggio necessario per rendere la misura ufficialmente operativa.
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