Il ministro Urso al tavolo di crisi del settore Tlc convocato oggi al Mimit: ‘”Le misure che come Mimit presentiamo oggi rappresentano un pacchetto organico da 629 milioni di euro, di cui 533 milioni fruibili dagli operatori Tlc: è la prima significativa parte di un più ampio piano di sviluppo che intendiamo mettere in campo per sostenere lo sviluppo del settore”.
“Siamo ben consapevoli del ruolo che gli operatori del settore tlc svolgono e del profondo cambiamento in atto, sancito ultimamente anche dalla fusione tra Fastweb e Vodafone. Il consolidamento non è più un’opzione: è una necessità, per colmare il divario competitivo che esiste in Italia rispetto agli altri Paesi europei”.
Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, aprendo i lavori del tavolo sulle tlc in corso al Mimit.
Il ministro ha poi evidenziato come “cinque operatori in Italia sono troppi, soprattutto se pensiamo a quanti operatori operano negli altri paesi europei o negli Stati Uniti”. “Margini ridotti e frammentazione – ha sottolineato – frenano gli investimenti”.
“Sin dal mio primo confronto, nel 2023, con l’allora commissario europeo alla Concorrenza, Margrethe Vestager, questo tema è rimasto al centro del dialogo con la Commissione Ue. Serve una strategia, anche a livello europeo”, ha aggiunto Urso.
Tlc: Urso, ora piano sviluppo, primo pacchetto da 629 mln
“Le misure che come Mimit presentiamo oggi rappresentano un pacchetto organico da 629 milioni di euro, di cui 533 milioni fruibili dagli operatori Tlc: è la prima significativa parte di un più ampio piano di sviluppo che intendiamo mettere in campo per sostenere lo sviluppo del settore”. Il ministro ha spiegato che queste risorse, suddivise in interventi diretti e indiretti, “vogliono accompagnare cittadini, Pmi e grandi imprese in una transizione digitale inclusiva, competitiva e sicura”. “Si tratta di strumenti che vanno dal cablaggio verticale per i cittadini alla ricerca e sviluppo per le grandi imprese, fino alla digitalizzazione delle infrastrutture comunali”, ha detto Urso spiegando che il bacino potenziale di queste misure è stimato in circa un milione e mezzo di cittadini e 35mila imprese.
Il calendario degli interventi
Secondo quanto spiegato al tavolo sulle Tlc dal ministro, questi gli interventi, diretti e indiretti, che verranno avviati nei prossimi 4 mesi dal Mimit, secondo un calendario scadenzato già definito:
Interventi diretti Per i cittadini: – voucher cablaggio verticale: fino a 200 euro per portare la fibra fin dentro casa. Risorse destinate: 140 mln.
Per le Pmi: – voucher Servizi digitali: da 2.000 a 20.000 euro per coprire il 50% dei costi per investimenti in cloud e cybersecurity. Risorse destinate: 150 mln.
Per le grandi imprese: – Ricerca e Sviluppo: Contratti di sviluppo per sostenere le attività di ricerca e sviluppo nel campo delle Tlc, dei cavi sottomarini, delle tecnologie quantistiche e della realtà virtuale e aumentata. Risorse destinate: 201 mln.
Per il settore broadcasting: – Risorse destinate: 54 milioni.
Tra gli interventi indiretti:
– Digitalizzazione delle infrastrutture locali (Sinfi): 4.300 Comuni sotto i 50.000 abitanti riceveranno supporto per digitalizzare le infrastrutture. Risorse destinate: 35 mln.
– Potenziamento Sinfi: per mappare cavi sottomarini, data center e aree industriali. Risorse destinate: 2 mln.
– Desaturazione fibra ottica: nuove installazioni su reti pubbliche saturate e rinnovo diritti d’uso su reti private. Risorse destinate: 42,7 mln.
– Catasto impianti: mappa nazionale delle sorgenti radio elettriche, utile per la gestione dell’elettrosmog. Risorse destinate: 1,5 mln.
– Nue 112: transizione digitale completa del sistema nazionale di emergenza verso il modello digitale NG112. Risorse destinate: 3 mln.
Tlc: Urso, ‘risolti problemi annosi, ora piano di sviluppo’
“Le nuove tecnologie impongono un settore delle telecomunicazioni solido, competitivo e inclusivo. In questa prima parte della legislatura abbiamo risolto problemi annosi: ora è necessario intervenire con un piano di sviluppo per rilanciare un comparto strategico per il Paese”, ha detto Urso.
“Pensiamo alla questione Tim – ha aggiunto Urso – e alla nascita di Fibercop, allo sblocco di Open Fiber, ai passi in avanti sul tema dei call center, con il progetto innovativo di Abramo sulla digitalizzazione, che stiamo per replicare anche per la vertenza Callmat. Pensiamo poi all’innalzamento dei limiti elettromagnetici, per il quale mi sono battuto in prima persona: un provvedimento che, dopo vent’anni, avvicina l’Italia agli standard europei, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo sul territorio della tecnologia 5G”.
“Ora avvieremo la seconda fase con interventi concreti per accompagnare il settore delle Tlc verso la piena competitività”, ha concluso il ministro.
Urso, oltre 5 miliardi di richieste investimenti per data center
“Abbiamo ricevuto richieste di investimento per oltre 5 miliardi di euro nel settore dei data center e altre, ancor più significative, ci sono state prospettate da primarie aziende del settore”, ha aggiunto Urso. “L’Italia – ha proseguito – sta diventando sempre più attrattiva dal punto di vista tecnologico per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, anche grazie alla propria leadership nei supercalcolatori e alla crescita della microelettronica. L’Italia, già punto nevralgico nello snodo delle fibre ottiche e dei cavi sottomarini, può diventare una sede ideale e altamente attrattiva per i data center”.
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