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Ferrovia Capodistria-Divaccia: accuse di cattiva gestione dei lavori


TRIESTE – Scelta sbagliata del tracciato, costi lievitati, scarsa collaborazione nel fornire documenti per la nuova linea ferroviaria tra Capodistria e Divaccia.
Questi sono solo alcuni dei pesanti appunti che il “Consiglio di progetto”, organo di esperti che il Governo sloveno ha istituito prima che iniziassero i lavori, ha sollevato nei confronti della società statale 2TDK, incaricata di seguire progetto e interventi affidati a un consorzio tra imprese di costruzioni.

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La società ha deciso di rispondere pubblicamente alle accuse, ribadendo la correttezza del proprio operato.
2TDK smentisce le dichiarazioni secondo le quali il progetto non sta procedendo in modo ottimale e il mancato rispetto delle scadenze. “Sono fuorvianti anche le accuse secondo cui le singole decisioni riguardanti il progetto del secondo binario verrebbero prese in modo non trasparente e antieconomico” scrive la società.
Anche le affermazioni secondo le quali “per la preparazione del programma di investimenti, predisposto dalla società Deloitte, è stato richiesto un pagamento astronomico” sono errate. Per il Consiglio, la cifra sarebbe superiore al milione di euro, per 2TDK in 27 mesi sono stati pagati 664.420 euro, senza però considerare l’Iva.
“Lo sviluppo del programma di investimenti rappresentava una parte marginale del contratto con Deloitte. La suddetta società – scrive 2TDK – ha inoltre predisposto uno studio di fattibilità per il progetto, un’analisi finanziaria del progetto e ha fornito consulenza sull’ottenimento di risorse finanziarie e sulla negoziazione con la Commissione Europea per l’ottenimento di sovvenzioni. Le affermazioni secondo cui la creazione di programmi di investimento costerebbe tra 30.000 e 50.000 euro e che 2TDK avrebbe pagato più di un milione per tale servizio sono fuorvianti e completamente false. La società 2TDK ha informato in diverse occasioni i membri del PSCN (il Consiglio di progetto, ndr) in merito ai costi finanziari e al lavoro svolto da Deloitte per 2TDK, alla luce dei quali le dichiarazioni precedentemente registrate dai membri del PSCN alla società 2TDK risultano incomprensibili”.

Anche le accuse in merito all’aumento dei prezzi dell’opera sarebbero errate, poiché tutto rientra nel quadro finanziario definito nel programma di investimenti, mentre la richiesta di 350 milioni di dollari dell’appaltatore è stata respinta.

I ritardi lungo il tratto fra il porto di Capodistria e Črni Kal, invece, erano previsti e concordati con gli appaltatori, a seguito delle imprevedibili condizioni geologiche e geomeccaniche scoperte durante gli scavi delle gallerie.
Anche le accuse di aver scelto una “tipologia obsoleta di alimentazione elettrica” sono state respinte, poiché la società 2TDK sta realizzando il secondo binario in conformità con il permesso di costruzione, mentre in caso di modifica, si dovrebbe procedere in maniera analoga sull’intera infrastruttura ferroviaria slovena.

“Le accuse di occultamento di informazioni ai membri del PSCN sono false, poiché 2TDK risponde alle domande del PSCN su base mensile. I membri del PSCN vengono tenuti aggiornati sui progressi del progetto, poiché ricevono resoconti mensili sulle dinamiche dell’attuazione del progetto, che includono i progressi nella costruzione delle gallerie (lavori di scavo, volta a mare, volta interna), lo stato di avanzamento dei viadotti e di altre strutture in costruzione. Nei report mensili l’azienda fornisce anche la realizzazione finanziaria di entrambi i dipartimenti” scrive ancora la società.
“2TDK ritiene che la collaborazione con PSCN sia costruttiva e ritiene che i suoi suggerimenti e commenti siano validi. 2TDK ritiene importanti gli incontri e le sessioni regolari con i membri del PSCN, nonché la supervisione civile del progetto in generale, ed è per questo che i commenti, le richieste e i suggerimenti dei membri vengono considerati prioritari” conclude la nota.

Nessuna risposta specifica, nella nota pubblica, è stata invece fornita in merito alle accuse di aver seguito un tracciato “sbagliato”. In questo caso, viene contestata l’invasione di un habitat naturale protetto, che presenta una geomorfologia prevedibile e molto complessa. Secondo il Consiglio di progetto, la fase di pianificazione delle indagini geologiche e geomeccaniche e la progettazione delle strade di accesso non si sono susseguite nella corretta sequenza, e la
fretta non ha permesso ai sondaggi geologici di fornire informazioni tempestive sull’angolo di inclinazione delle falde, completamente diverso da quello previsto e sulla frana che si è poi innescata nell’area, causando nuovi movimenti del versante collinare, completamente spezzato.

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Il Consiglio inoltre, nel report periodico spedito al Governo, ha espresso preoccupazione in merito alla necessità di provvedere ad interventi che consentano al terminal ferroviario del porto di Capodistria di gestire il forte aumento del traffico e di modifiche alla rete slovena, per evitare i colli di bottiglia lungo la linea verso l’Ungheria e l’Est Europa in generale.





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