Siamo giunti alla scadenza per presentare la dichiarazione annuale Iva 2025. Il 30 aprile 2025 è l’ultimo giorno utile per poterlo fare. I contribuenti, per adempiere a questa pratica, devono utilizzare i modelli – quello ordinario o in alternativa quello base – che l’Agenzia delle Entrate ha approvato il 15 gennaio 2025 e che possono essere tranquillamente scaricati dal sito istituzionale, dove sono reperibili anche le istruzioni per i software di compilazione e controllo oltre alle specifiche tecniche necessarie.
La documentazione relativa alla dichiarazione annuale Iva 2025 può essere scaricata anche nelle seguenti lingue:
- tedesco, per il modello ordinario e quello base;
- sloveno, ordinario e base;
- inglese, base.
Devono presentare la Dichiarazione annuale Iva tutti i soggetti titolari di partita Iva che esercitano attività d’impresa, arti o professioni e hanno effettuato operazioni rilevanti ai fini Iva nell’anno precedente.
Le novità del 2025
Una delle più importanti novità di quest’anno coinvolge la ridenominazione del Quadro VM, nel quale è stato trovato spazio per i dati dei versamenti che sono stati effettuati in relazione alle immatricolazioni delle auto che provengono dalla Repubblica di San Marino e dalla Città del Vaticano. Il pagamento deve essere stato effettuato attraverso il Modello F24.
Ma non solo: il Quadro VO ha un nuovo look. Al suo interno raccoglie anche il rigo VO18 che è stato riservato alle organizzazioni di volontariato e alle associazioni di promozione sociale in regime forfettario.
Tra le novità che i contribuenti possono trovare, nella sezione 2, è stato introdotto il rigo VO27, che deve essere utilizzato dalle imprese giovanile in agricoltura. Questo particolare rigo torna utile per quelle aziende che hanno deciso di optare per il regime fiscale che è stato introdotto attraverso l’articolo 4, comma 1, della Legge n. 36/2024.
È stato, poi, aggiornato anche il quadro VW: al suo interno è stato inserito il campo 2 che permette di indicare i crediti ritrasferiti alla controllante dalle società del gruppo, che non rientrano più nella disciplina delle società di comodo.
Per chi vale l’esenzione
In linea di principio tutti i titolari di partita Iva sono tenuti a compilare la dichiarazione annuale Iva. L’onere scatta nel momento in cui viene esercitata attività d’impresa, artistica o professionale. Fatta questa premessa è importante sottolineare che esistono dei casi di esonero: ne sono esclusi i soggetti che, almeno nel corso del 2024, abbiano concluso solo e soltanto delle operazioni esenti.
O quanti applichino dei regimi fiscali di vantaggio per l’imprenditoria giovanile. Tra i casi di esonero ricordiamo anche:
- i contribuenti che hanno aderito al regime forfettario;
- le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale che hanno aderito al regime speciale.
Come presentare la dichiarazione online
I contribuenti sono tenuti a presentare la dichiarazione annuale Iva 2025 solo e soltanto online. Gli strumenti che possono utilizzare per questa operazione sono i seguenti:
- operando in modo autonomo, attraverso i servizi telematici Entratel o Fisconline;
- appoggiandosi ad un intermediario abilitato;
- attraverso degli altri soggetti abilitati (in questo caso ci stiamo riferendo soprattutto alle Amministrazioni dello Stato);
- appoggiandosi sulle altre società che appartengono allo stesso gruppo.
L’operazione viene ritenuta assolta e regolarmente conclusa nella data in cui il soggetto provvede ad effettuare l’invio e quando, sempre telematicamente, lo stesso riceve una comunicazione attraverso la quale viene attestato l’avvenuto ricevimento della documentazione dei dati da parte dell’AdE.
I diretti interessati devono fare attenzione a non confondersi, ad ogni modo, con il messaggio che molto semplicemente conferma la ricezione del file.
A chi serve il modello semplificato
Nel caso in cui i contribuenti debbano gestire delle situazioni poco complesse dal punto di vista dell’Iva, possono utilizzare un modello semplificato, all’interno del quale è necessario indicare meno dati. In altre parole è possibile utilizzare il Modello Iva base/2025 in alternativa a quello ordinario. Questa operazione può essere effettuata da quanti, nel corso del 2024, siano stati titolari di partita Iva e che nel corso dell’ultimo periodo d’imposta:
- non abbiano dovuto applicare l’Iva imposta per i regimi speciali;
- abbiano effettuato delle cessioni di beni usati in via occasionale o delle operazioni per le quali l’articolo 43-bis del Decreto Iva prevede che venga applicato il regime per le attività agricole;
- non abbiano effettuato delle operazioni con l’estero;
- non abbiano concluso delle operazioni di acquisto o delle importazioni avvalendosi dell’istituto del plafond;
- non abbiano effettuato delle operazioni straordinarie o abbiano registrato delle trasformazioni sostanziali.
Come scegliere il modello giusto?
La scelta del modello giusto da utilizzare è molto semplice, perché sarà direttamente il software di compilazione a consigliare quale versione è più adatta alle esigenze del contribuente.
L’applicazione che l’utente sta utilizzando pone una serie di domande ed individua il modello da adottare, predisponendo i relativi quadri per la compilazione. La scelta, ad ogni modo, non è vincolante e l’utente ha la possibilità di modificare in qualsiasi momento flaggando o meno una casella che è presente sul frontespizio.
Attenzione ai nuovi codici Ateco
A partire dal 2025 la dichiarazione annuale Iva deve fare i conti con i nuovi codici Ateco, che sono in vigore dallo scorso 1° gennaio, ma operativi dal 1° aprile.
Attraverso la risoluzione n. 24/2025, l’Agenzia delle Entrate ha ufficialmente precisato che per le dichiarazioni Iva che vengono presentate a partire dal 1° aprile i contribuenti possono indicare a proprio piacimento i codici Ateco 2007 o gli Ateco 2025. Devono, però, riportare il codice 1 nella casella Situazioni particolari, che trovano nel frontespizio del modello.
Come funziona l’Iva precompilata
Con l’intento di fornire un quadro completo della gestione dell’imposta sul valore aggiunto, ricordiamo che, solo in via sperimentale e per certe categorie di contribuenti, sono disponibili le bozze precompilati:
- dei registri;
- dei prospetti riepilogativi;
- delle comunicazioni Iva;
- delle liquidazioni periodiche;
- della dichiarazione annuale Iva.
La documentazione può essere scaricata all’interno del portale Fatture e Corrispettivi.
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