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“Crescita economica e riforme istituzionali parole d’ordine del Congresso del Ppe”


Dal nostro inviato – Le parole d’ordine del Congresso del Partito popolare europeo (Ppe) sono la crescita economica e le riforme istituzionali a livello comunitario. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un punto stampa a Valencia durante il Congresso del Ppe. In merito alla politica economica, Tajani ha sottolineato la necessità di una politica industriale europea che permetta anche all’agricoltura di poter continuare a essere protagonista del benessere economico. “Serve cambiare il Green Deal, serve avere una visione complessiva che sostenga le imprese, questo poi è il senso del documento che abbiamo presentato”, ha detto. Secondo il ministro, il Ppe deve garantire stabilità all’Europa perché “oggi più che mai c’è bisogno di un’Europa stabile che possa essere il principale alleato degli Stati Uniti, che possa giocare un ruolo da protagonista in tutto il mondo, confrontandosi con l’India, la Cina, la Russia e poi anche l’Africa, che sarà il continente che con un incremento geografico impressionante”, ha affermato Tajani. Un altro punto fondamentale sono le riforme istituzionali “per permettere all’Europa di essere meglio governata con un solo presidente che sia presidente della Commissione e del Consiglio, più poteri al Parlamento europeo, abolizione del diritto di veto e lotta alla burocrazia e meno regole”, ha evidenziato il capo della diplomazia. “Per ogni regola che viene scelta dall’Europa due devono essere cancellate”, ha detto Tajani.

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Sull’immigrazione “l’Italia ha vinto la battaglia politica, ha vinto all’interno del Partito popolare europeo (Ppe) e oggi tutti condividono la nostra posizione, rendendosi conto che le nostre preoccupazioni erano assolutamente fondate. Le ultime scelte dell’Unione europea sull’immigrazione vanno nella direzione indicata dall’Italia e da Forza Italia all’interno del Partito Popolare europeo. Quindi siamo soddisfatti di ciò che sta accadendo”, ha sottolineato Tajani.

Il Congresso servirà a individuare le nuove cariche che guideranno il partito europeo nei prossimi 3 anni e indicherà le linee politiche che gli eurodeputati sosterranno nel Parlamento europeo. A Valencia sono già presenti la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, 15 capi di Stato o di Governo, oltre al Cancelliere tedesco in pectore, Friedrich Merz e quattro vicepremier fra cui Tajani, che del PPE é anche vicepresidente decano. Oggi il Congresso rinnoverà alla Presidenza l’eurodeputato tedesco Manfred Weber, alla guida del Partito dal 2022; dovranno poi essere eletti dieci vicepresidenti, oltre ad un nuovo segretario generale e un tesoriere.

Nella sessione di oggi pomeriggio, oltre agli interventi dei capi di Stato e di governo non Ue e agli interventi finali delle presidenti Metsola e von der Leyen, verranno presentati i risultati della presidenza uscente, con un intervento del vicepremier Tajani sul tema delle migrazioni. É prevista anche a seguire una cena riservata ai leader del Ppe. Domani mercoledì saranno adottate una serie di risoluzioni che delineeranno le priorità dei popolari per il prossimo triennio. Il segretario Tajani presenterà una risoluzione sulla “Competitività e industria”, risultato della grande mobilitazione di Forza Italia in vista del Congresso che ha visto eventi di alto livello organizzati lungo tutta la Penisola negli ultimi mesi. Si tratta di uno dei due pilastri, insieme a sicurezza e difesa, identificati nel “Manifesto elettorale” con il quale il Ppe ha vinto le elezioni europee dello scorso anno. La risoluzione Tajani ha già incassato il supporto unanime degli altri membri della presidenza del Ppe e il sostegno di diverse delegazioni, fra cui i tedeschi della Cdu-Csu con i quali la collaborazione é sempre più stretta.

Tajani interverrà anche come Leader di Partito e più alto appresentante in carica del Ppe nel governo italiano, durante la sessione dedicata agli interventi dei leader dell’Ue. Forza Italia, che rappresenta in Italia il Ppe, sarà centrale nei lavori grazie ai suoi 28 delegati votanti. Sarà la quarta forza dopo la Cdu tedesca, gli spagnoli padroni di casa del Partito popolare e la Coalizione Civica polacca.

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