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così Dnv protegge le imprese dai rischi dell’IA


Contenuto tratto dal numero di aprile 2025 di Forbes Italia. Abbonati!

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Salvaguardare la vita, la proprietà e l’ambiente non è un compito semplice, ma è tra i più importanti che una società possa darsi. Con l’avvento dell’IA sono aumentate le opportunità di business, ma anche i rischi per le imprese. Un utilizzo consapevole dell’IA diventa quindi indispensabile per le organizzazioni che devono affrontare, prevenire e gestire rischi.

A raccontarlo è Massimo Alvaro, amministratore delegato di Business Assurance Italia per Dnv, uno dei principali enti di certificazione al mondo. Dnv collabora con aziende di ogni settore, dall’Ict all’agroalimentare, fino all’automotive e all’industria aerospaziale, per la gestione dei rischi e per assicurare la sostenibilità delle performance di organizzazioni, prodotti, persone, strutture e supply chain, fornendo servizi di formazione e certificazione dei sistemi di gestione. Dnv opera in 100 paesi dal 1864.

In Dnv vi occupate, da più di 160 anni, di rischi. Quali opportunità vede in questo campo per le aziende grazie all’introduzione di sistemi di IA?
Le opportunità che l’intelligenza artificiale introduce sono innegabili. Si può intendere l’IA anche come un ‘superpotere’, come un’estensione delle nostre competenze e della nostra conoscenza. Se ben utilizzata, diventa un boost straordinario: permette di reperire informazioni più rapidamente, articolare risposte con l’intelligenza artificiale generativa e meccanizzare operazioni che, manualmente, richiederebbero moltissimo tempo per arrivare a una prima scrematura. Chiaramente, tutto questo deve avvenire con un adeguato prompting e con il contributo della componente umana.

L’implementazione dell’IA porta opportunità, ma anche rischi legati alla privacy, alla sicurezza e alle implicazioni etiche. Quali misure state adottando per garantire un utilizzo responsabile dell’IA?
Questo è il rovescio della medaglia. Esistono rischi come i deepfake, il cattivo utilizzo delle informazioni e i bias: se non utilizzo un prompting adeguato, posso ottenere informazioni distorte su un determinato contesto. Esiste inoltre il tema della sicurezza del dato: dove sto inserendo queste informazioni? In Dnv il nostro sistema di gestione di riferimento è la Iso/Iec 42001, che governa l’intelligenza artificiale, punta a fornire un quadro strutturato che garantisca responsabilità, ripetibilità e verificabilità nell’uso dell’IA e include anche principi per minimizzare gli impatti ambientali. Le organizzazioni dovrebbero avere regole chiare su come i dipendenti utilizzano l’IA, quali dati possono essere canalizzati e con quale livello di sicurezza. Ogni azienda decide quali strumenti adottare, ma è fondamentale regolamentare l’uso dell’IA, stabilendo la differenza tra account aziendali e privati, per garantire la sicurezza dei dati e la consapevolezza nella gestione delle informazioni.

In che modo Dnv sta bilanciando l’innovazione con la sostenibilità, considerando l’alto consumo energetico richiesto dai sistemi di IA?
Il tema della sostenibilità nell’IA è di primaria importanza per noi. Per bilanciare innovazione e impatto ambientale, adottiamo un approccio olistico che integra governance strutturata, ottimizzazione dei processi e una forte attenzione alla sostenibilità. Per esempio, regolamentiamo l’uso degli account per funzione e con una chiara governance. Crediamo che la sostenibilità sia una responsabilità condivisa, per questo investiamo nella formazione dei nostri dipendenti e stakeholder, promuovendo una cultura che valorizzi l’innovazione responsabile e l’efficienza energetica. Pensiamo a quanto potrebbe essere utile avere alert che segnali il consumo di risorse, come accade con il consumo di acqua o energia, in fase di utilizzo degli strumenti di IA. Questo incentiverebbe scelte operative più consapevoli e sostenibili. Infine, l’IA deve essere usata in modo consapevole, come supporto e potenziamento delle competenze e non come sostituto delle persone.

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Dal suo punto di vista, quali settori beneficeranno di più delle opportunità dell’IA e in che modo?
Tutti i settori, penso in particolare alle piccole e medie imprese che hanno avuto difficoltà nel salto tecnologico dell’Industria 4.0 e ora si trovano catapultate nel mondo dell’intelligenza artificiale. Grazie all’IA, possono moltiplicare i loro effetti e risultare più competitive. Anche le grandi organizzazioni ne trarranno vantaggio, ma chi ne beneficerà di più sarà chi saprà comprenderne e sfruttarne le potenzialità nel modo corretto.

Quali azioni dovrebbero essere incoraggiate – da parte di istituzioni, scuole e aziende – affinché l’IA possa essere integrata con successo negli ecosistemi imprenditoriali?
L’AI Act è già un buon punto di partenza: fornisce un’ossatura normativa chiara. L’adozione di un sistema di gestione dell’intelligenza artificiale certificato Iso/Iec 42001 ne guida e supporta la governance, assicurando che sia utilizzata in modo sicuro, etico e trasparente, ma la consapevolezza rimane fondamentale. Oggi posso aiutare i miei figli con un compito facendo uno screenshot e trovando la soluzione immediatamente, ma quale sarà il peso di questo ‘salto del ragionamento’? Il pensiero critico è essenziale e deve essere mantenuto. Bisogna comprendere la reason why, il motivo dell’utilizzo e i relativi rischi. La formazione a livello aziendale è cruciale: non solo per gli esperti, ma per tutti i dipendenti. In Dnv, per esempio, dedichiamo molta attenzione alla sicurezza dei dati e alla corretta gestione degli strumenti IA, garantendo che siano usati nel modo più vantaggioso e sicuro possibile.

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