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Trump: “I dazi porteranno ad un alleggerimento dell’imposta sul reddito, forse alla sua eliminazione”


(AGENPARL) – Roma, 28 Aprile 2025

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Il presidente Donald Trump ha lanciato una nuova proposta economica ambiziosa, affermando che la sua politica tariffaria potrebbe ridurre o addirittura eliminare le imposte sul reddito per i lavoratori americani. In un post pubblicato domenica su Truth Social, Trump ha annunciato che, con l’entrata in vigore dei dazi, molte persone che guadagnano meno di 200.000 dollari all’anno potrebbero vedere una riduzione significativa delle tasse, con la possibilità che le imposte sul reddito vengano eliminate del tutto per alcune categorie di lavoratori.

“In molte zone, quando i dazi entreranno in vigore, le imposte sul reddito di molte persone saranno sostanzialmente ridotte, forse addirittura eliminate”, ha scritto Trump, aggiungendo che il focus sarà rivolto principalmente ai lavoratori che guadagnano meno di 200.000 dollari annuali. Il presidente ha continuato, sostenendo che la sua politica tariffaria sta già generando un aumento significativo dei posti di lavoro, grazie alla costruzione di nuovi impianti e fabbriche.

“Un’enorme manna per l’America”

“Si stanno creando un numero enorme di posti di lavoro, con nuovi impianti e fabbriche in costruzione o in fase di progettazione. Sarà una vera e propria manna per l’America!!! L’ESTERNO DELLE ENTRATE STA FINENDO!!!” ha aggiunto Trump, suggerendo che il Paese potrebbe presto vedere un drastico cambiamento nel modo in cui vengono generate e distribuite le entrate fiscali.

Le sue dichiarazioni sembrano puntare a un obiettivo chiaro: spostare il carico fiscale dalle tasche dei cittadini e su un sistema economico che, secondo Trump, stimolerà la crescita e la creazione di lavoro tramite la politica dei dazi. Questo approccio, che ribalta la consueta logica fiscale, è destinato a sollevare diverse reazioni.

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Critiche e sfide economiche

Tuttavia, la proposta di Trump non è priva di controversie. I suoi detrattori continuano a criticare la sua politica commerciale come una “guerra commerciale” che ha portato a una scossa nei mercati finanziari statunitensi e, secondo alcuni, a un aumento dei prezzi per i consumatori americani. L’imposizione di dazi su prodotti importati ha, infatti, portato a un aumento dei costi di produzione per le aziende e una potenziale inflazione sui beni di consumo.

Il 2 aprile scorso, Trump ha deciso di introdurre una serie di dazi su una vasta gamma di beni provenienti da paesi di tutto il mondo, tra cui un dazio del 10% su quasi tutte le importazioni, un dazio del 26% sull’India e un significativo 145% sulle merci cinesi. Sebbene queste misure abbiano avuto un impatto immediato sulle economie di altri paesi, anche gli Stati Uniti hanno registrato un aumento dei costi per le imprese e, di conseguenza, per i consumatori.

A fronte delle crescenti critiche e delle incertezze economiche, l’amministrazione Trump ha cominciato a fare marcia indietro su alcune delle sue politiche. Il presidente ha sospeso temporaneamente i dazi reciproci per 90 giorni, mentre i negoziati con diversi paesi sono stati intensificati per cercare di giungere a nuovi accordi commerciali. Gran parte del fuoco tariffario si è concentrato sulla Cina, ma la guerra commerciale è tutt’altro che finita.

Gli effetti sui mercati finanziari

La politica dei dazi ha avuto anche un impatto sui mercati finanziari. Wall Street, in particolare, ha mostrato segni di nervosismo, con la media del Dow Jones che ha oscillato a causa delle incertezze legate all’evoluzione dei negoziati commerciali. Gli esperti hanno sollevato preoccupazioni riguardo l’effetto che questi cambiamenti potrebbero avere sul mercato obbligazionario statunitense, che è essenziale per finanziare il debito nazionale. I tassi di interesse sui titoli di stato hanno visto fluttuazioni, alimentando l’incertezza su come la politica fiscale di Trump influenzerà l’economia nel lungo periodo.

Un piano a rischio o una nuova visione economica?

Mentre Trump continua a sostenere che la sua politica tariffaria porterà a una forte crescita economica e all’eliminazione delle imposte sul reddito per molti americani, i critici temono che il piano possa rivelarsi rischioso, con un impatto negativo sui consumatori e sui mercati finanziari globali. Le politiche protezionistiche, sebbene mirate a stimolare l’industria americana, potrebbero avere conseguenze indesiderate su una economia globale interconnessa.

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Tuttavia, il presidente resta convinto che i benefici a lungo termine, in termini di occupazione e indipendenza economica, supereranno gli effetti collaterali immediati. Con la data delle elezioni generali che si avvicina, la sua amministrazione continuerà a perseguire questa linea, tentando di attrarre sia i lavoratori americani che le imprese con promesse di una riduzione fiscale e di nuove opportunità di crescita.



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