Con 99 voti favorevoli, 62 contrari e un solo astenuto, il Senato ha dato il via libera definitivo alla conversione in legge del cosiddetto “Decreto Bollette”; un provvedimento che punta a sostenere famiglie e imprese alle prese con i recenti rincari dell’energia. Il testo prevede diversi interventi di carattere economico e sociale per un valore complessivo di circa 3 miliardi, così suddivisi: 1,6 miliardi per le famiglie e 1,4 miliardi per le imprese.
Bonus bollette
Nello specifico, una delle misure più significative riguarda il bonus bollette da 200 euro, destinato alle famiglie con un reddito Isee fino a 25.000 euro: che può salire fino a 500 euro per coloro che già ricevono il bonus sociale (nuclei con Isee fino a 9.530 euro). L’autorità per la regolazione dell’energia (Arera) ha stimato che, visto il parametro reddituale, verranno coinvolti dal provvedimento circa 8 milioni di utenti.
Vulnerabili
Il decreto riserva inoltre particolare attenzione ai clienti vulnerabili, ossia quelle categorie che, per ragioni di età, salute o condizione socio-economica, necessitano di tutele speciali nel mercato dell’energia. Rientrano in questo gruppo gli anziani oltre i 75 anni, le persone con disabilità, chi in casa deve usare apparecchiature mediche che consumano molta energia, i residenti nelle isole minori non interconnesse e chi abita in strutture emergenziali a seguito di catastrofi naturali. Queste persone potranno rimanere all’interno del mercato tutelato, evitando che vengano costrette a passare a quello libero, più vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi, anche dopo la data di scadenza fissata a marzo 2027. Inoltre, in caso di debiti condominiali inferiori a 5.000 euro, il decreto impedisce il pignoramento degli immobili o l’avvio di esecuzioni immobiliari, garantendo una maggiore protezione per chi vive situazioni di difficoltà.
Come chiedere il bonus
Per richiedere il Bonus Bollette 2025, le famiglie devono seguire una procedura semplice ma fondamentale: presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu) per ottenere l’attestazione Isee aggiornata. Questa attestazione (bisogna rivolgersi a un Caf) è essenziale per determinare l’accesso al bonus e l’importo spettante. Una volta ottenuta l’attestazione Isee, se il nucleo familiare rientra nei limiti di reddito previsti, il bonus sarà applicato direttamente nelle bollette emesse nel secondo trimestre del 2025.
Ruolo dell’Inps
Sarà direttamente l’Inps a inviare i dati al Sistema Informativo Integrato (Sii), che provvederà ad applicare lo sconto in bolletta, indipendentemente dal fornitore di energia.
Aiuti alle aziende
Il decreto non si rivolge solo ai consumatori privati, ma anche alle imprese.
Piccole e medie imprese
In particolare, è previsto uno sconto sugli oneri di sistema (Componente Asos) per le piccole e medie imprese con una potenza superiore a 16,5 kW. Questo intervento mira a ridurre i costi per le imprese che consumano più energia e che, quindi, risentono maggiormente dell’aumento dei prezzi. Lo sconto si applicherà per un periodo di sei mesi. Il provvedimento stanzia inoltre 600 milioni di euro per il fondo per la transizione energetica, destinato a finanziare interventi volti a ridurre i consumi energetici e favorire l’adozione di tecnologie più sostenibili. Le imprese, quindi, potranno accedere a incentivi per migliorare l’efficienza energetica dei loro impianti e ridurre la loro impronta ecologica, contribuendo così alla sostenibilità e al contenimento dei costi.
Bonus elettrodomestici
Tra le misure introdotte, c’è anche un incentivo all’acquisto di nuovi elettrodomestici ad alta efficienza, con un bonus che può arrivare fino a 200 euro. Il contributo, pensato per promuovere un consumo energetico più consapevole, sarà riconosciuto sotto forma di sconto immediato in fattura presso i negozi aderenti, senza bisogno di registrazioni o click day.
Il bonus copre il 30% del prezzo di acquisto per elettrodomestici fabbricati all’interno dell’Unione Europea. Per chi ha un ISEE inferiore a 25.000 euro, il tetto massimo dello sconto sale da 100 a 200 euro. Per quanto riguarda le caldaie, potranno continuare a beneficiare delle agevolazioni solo se installate all’interno di sistemi ibridi, ovvero impianti che ne prevedono l’utilizzo in combinazione con una pompa di calore. Gli emendamenti che proponevano di estendere gli sconti anche alle caldaie semplicemente predisposte per questo tipo di impianti sono stati ritirati prima del voto.
Auto aziendali
Il testo interviene anche su una delle misure controverse della legge di Bilancio: la tassazione delle auto aziendali. In particolare, quelle usate dai dipendenti anche per fini privati (fringe benefit). La legge prevedeva un aumento della tassazione per le auto alimentate a benzina e gasolio, e una riduzione per i modelli ibridi o elettrici. Tuttavia, il rischio era che le nuove regole si applicassero anche a veicoli già ordinati nel 2024, generando incertezza per aziende e lavoratori. Il decreto chiarisce che le nuove regole si applicano solo ai veicoli ordinati dopo il 31 dicembre 2024. Chi rientra nei termini precedenti, sarà escluso dalla nuova tassazione.
Associazioni sportive
Infine, il decreto prevede un contributo complessivo di 10 milioni di euro a favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche, in particolare di quelle che gestiscono impianti ad alto consumo energetico, come le piscine. Un sostegno mirato per aiutare queste realtà a far fronte ai rincari legati alla gestione quotidiana delle strutture.
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