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I sindaci della Bassa alzano la voce: troppa attenzione a Bergamo, «meritiamo più investimenti»


Una lettera, sottoscritta da 23 sindaci della Bassa Bergamasca (e riportata da L’Eco di Bergamo), rinfocola il dibattito riguardante la presunta diversità di trattamento tra Bergamo città e hinterland e il territorio provinciale della bassa Pianura.

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Viabilità e trasporto pubblico

In particolare, i primi cittadini firmatari ritengono che la Bassa non stia ricevendo il dovuto supporto economico, a differenza del resto del territorio orobico. Il primo punto che toccano è quello delle infrastrutture viabilistiche: «Per noi oggi è più facile raggiungere Milano o Brescia che il capoluogo». Nello specifico, aggiungono, manca «un’adeguata viabilità in una delle zone più produttive della provincia e della Lombardia: in particolar modo gli insediamenti logistici che si sono sviluppati velocemente nella pianura orientale e che forniscono servizi a tutta la provincia necessitano di una viabilità adeguata».

Un problema acuito, a loro parere, dalla carenza di investimenti sul trasporto pubblico: «La Provincia è praticamente spaccata in due. Abbiamo assistito in questi anni a numerosi investimenti che produrranno effetti positivi sul capoluogo e sull’hinterland (parliamo delle T1, della T2 e dell’e-Brt). Nel contempo, si sono contratti i servizi nella Bassa». Va però sottolineato come gli investimenti su T2 ed e-Brt arrivino soprattutto dal Pnrr, dunque specifici per progetti presentati e approvati anche a livello europeo.

Più investimenti in sanità

Altro argomento toccato dai sindaci della Bassa è quello – particolarmente sentito in tutta la provincia – della sanità. «Negli scorsi anni – scrivono – all’Asst Papa Giovanni XXIII sono stati assegnati fondi per la realizzazione dell’ottava torre e all’Asst Bergamo Est fondi per la realizzazione del nuovo ospedale di Alzano. Interventi doverosi e legittimi, ma l’Asst Bergamo Ovest, di gran lunga la più grande per numero di assistiti (quasi la metà della popolazione bergamasca) necessiterebbe di ulteriori interventi per l’adeguamento delle strutture e un potenziamento delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità».

I sindaci firmatari

La lettera tocca poi anche i temi della formazione («servirebbe un potenziamento») e della «emergenza abitativa». A firmarla sono stati Andrea Capelletti (Covo), Mauro Brambilla (Fontanella), Vincenzo Trapattoni (Barbata), Pasquale Busetti (Martinengo ), Marco Gazzaniga (Calcio), Simone Nava (Antegnate), Antonio Marchetti (Torre Pallavicina), Matteo Seghezzi (Fara Olivana con Sola), Gianluigi Conti (Ghisalba), Gianni Forlani (Cividate), Gianfranco Gafforelli (Romano di Lombardia), Giuseppe Joi Donati (Isso), Roberto Ravanelli (Arcene), Mauro Barelli (Pumenengo), Yuri Grasselli (Spirano), Marco Bonardi (Brignano Gera d’Adda), Giuseppe Vanoli (Pognano), Fabio Ferla (Calvenzano), Luigi Rozzoni (Castel Rozzone), Eugenio Cerea (Mornico al Serio), Ivan Riva (Lurano), Simone Piana (Mozzanica) e Mario Mazza (Palosco).

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L’appoggio di Malanchini

Giovanni Malanchini

Immediato è arrivato l’appoggio del consigliere regionale della Lega, Giovanni Malanchini, che da tempo chiede, a livello lombardo e nazionale, una maggiore attenzione per la Bassa: «Ho sollevato il problema da tempo – ha scritto l’esponente del Carroccio in un comunicato stampa -, consapevole che l’area più produttiva e di maggiore sviluppo economico della provincia abbia bisogno di maggiori attenzioni. Sono molti i nodi da sciogliere e i problemi urgenti da affrontare, a partire dalla viabilità. I forti dubbi sull’utilità di un’opera come la Bergamo-Treviglio si incrociano con la necessità di potenziare comunque, in modo intelligente, i collegamenti nord-sud della provincia: l’adeguamento della viabilità ordinaria a ovest e la realizzazione della nuova Cremasca ad est».

Malanchini continua: «La Bassa Bergamasca registra uno sviluppo demografico che richiede più servizi di carattere sanitario e il potenziamento della formazione professionale: qui, più che altrove, c’è necessità di forza lavoro e di investimenti in ambito sanitario. Io non parlo di pianura, perché la pianura inizia a Treviolo e arriva a Cremona: non sono interessato alle questioni stilistiche, oggi dobbiamo guardare alla sostanza. La Bassa è un’area omogenea dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Parliamo di un’area di 350 mila abitanti che rischia di staccarsi socialmente, economicamente e idealmente dalla città e dal resto della provincia: senza una maggiore attenzione si andrà verso una perdita di coesione territoriale. E se è vero che alcuni Comuni hanno fatto progressi grazie alla stagione degli ingenti finanziamenti pubblici post Covid, non si può negare l’esistenza della questione che tocca la maggior parte dei piccoli Comuni».



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