Il cinema nelle Marche sta attirando sempre più produzioni nazionali grazie ai fondi europei e agli investimenti regionali, ma le piccole imprese locali incontrano difficoltà a partecipare ai bandi. La Cna Cinema e Audiovisivo Marche ha recentemente aperto un dialogo con la Regione per promuovere linee di finanziamento più accessibili e dedicate alle realtà più piccole. Un confronto importante che punta a mantenere viva la crescita del settore audiovisivo sul territorio.
Il ruolo dei fondi europei e le sfide per le piccole produzioni
Gli investimenti provenienti dai fondi Por fesr hanno trasformato le Marche in una meta sempre più gettonata per la realizzazione di film e serie tv. Produttori e troupe da tutta Italia scelgono questa regione per le proprie riprese, favorendo la nascita di nuove opportunità lavorative e di sviluppo per le imprese locali.
Tuttavia, la stessa struttura dei bandi spesso rappresenta un ostacolo per le piccole realtà. Molti di questi finanziamenti richiedono requisiti formali e capitali sociali che le produzioni minori non riescono a soddisfare. Autori, registi e videomaker indipendenti, che lavorano su documentari o cortometraggi, si trovano così tagliati fuori da un sistema che favorisce sostanzialmente realtà più grandi o consolidate.
L’importanza del dialogo di cna cinema e audiovisivo marche
L’associazione Cna Cinema e Audiovisivo Marche ha messo in luce questa criticità dopo un lungo lavoro di ascolto e confronto con professionisti del settore. Il quadro emerge chiaro: senza strumenti specifici che tengano conto della realtà delle piccole imprese, il rischio è perdere pezzi importanti del tessuto creativo locale.
La richiesta di fondi regionali mirati e il confronto con la regione
Per sostenere chi fatica a entrare nei circuiti dei fondi europei, Cna Cinema e Audiovisivo Marche ha chiesto con forza l’attivazione di linee di finanziamento dirette tramite risorse regionali. L’idea è di destinare un fondo annuale di circa 300-400 mila euro che possa essere gestito in modo più snello e accessibile, facendo riferimento al Piano regionale per i Beni e le attività culturali.
Questo intervento permetterebbe alle piccole produzioni di lavorare con continuità, valorizzando storie e talenti radicati nel territorio delle Marche. La misura si propone di rafforzare un settore che già oggi sta vivendo una fase positiva, ma che rischia di perdere pezzi fondamentali senza un sostegno mirato.
Il dialogo con l’assessora e la dirigente regionale
Durante un incontro con l’assessora regionale alla cultura, Chiara Biondi, e la dirigente Daniela Tisi, sono stati illustrati i risultati di oltre due anni di attività di Cna Cinema e Audiovisivo Marche nella regione. Il dialogo è stato definito “costruttivo e positivo”. L’assessora si è detta disponibile a verificare la possibilità di destinare fondi specifici entro il 2025, compatibilmente con le risorse del bilancio regionale.
Il contributo di cna per migliorare i bandi e promuovere il cinema marchigiano
La Cna Cinema e Audiovisivo Marche guarda al settore come a un possibile Rinascimento del cinema regionale. La Fondazione Marche cultura e la Marche Film Commission hanno già avviato un lavoro importante per promuovere il territorio e sostenere le produzioni.
Rimane però aperta la questione dei meccanismi di concessione dei contributi. Cna si è detta pronta a collaborare con l’assessorato regionale per individuare problemi nei bandi e proporre modifiche. L’obiettivo è semplificare i criteri e rendere più accessibili i fondi anche a chi lavora a progetti di piccola o media dimensione.
Focus sulle professionalità locali e sul tessuto produttivo marchigiano
L’attenzione si concentra sul rafforzamento di quelle realtà che spesso non hanno mezzi sufficienti per partecipare ai grandi bandi ma che rappresentano un patrimonio creativo importante per le Marche. Alle produzioni nazionali si aggiunge così la necessità di valorizzare le professionalità locali e le narrazioni che nascono dal territorio.
Con questo approccio, il settore audiovisivo marchigiano cerca di trovare un equilibrio tra grandi investimenti e cura del tessuto produttivo più piccolo. Un obiettivo che richiede risorse dedicate e un dialogo costante tra istituzioni, imprese e professionisti.
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