Nel nostro Paese è presente il 7,6% dei data center UE, al 5° posto in Europa e al 12° a livello globale, rileva la prima analisi della Community Data Center Italia di Teha Group
Continua la rapida espansione dei data center: entro il 2028, il volume dei dati passerà da 149 a oltre 394 zettabyte. In questo scenario l’Italia, 5° Paese in Europa e 12° a livello globale, rappresenta il 7,6% del totale europeo e un mercato attrattivo per gli investimenti in data center, grazie alla disponibilità di aree adatte e già connesse, a tempi di connessione tra i più bassi in Europa e a un modello energetico che può contare su diverse fonti. Un insieme di condizioni favorevoli che può abilitare 23 miliardi di euro di investimenti in costruzione, approvvigionamento e riempimento di server IT per nuove infrastrutture entro il 2030, un impulso che porterà benefici economici triplicando l’occupazione nel settore nei prossimi cinque anni.
È quanto emerge dalla prima analisi della Community “Data Center Italia: il motore del futuro digitale del Paese” di Teha Group. Supportata da numerosi partner tra cui Engie e Microsoft, la community intende promuovere l’adozione delle infrastrutture digitali, per fare dell’Italia un punto di riferimento europeo e globale.
I dati indicano che l’Italia ha il potenziale per essere un hub tecnologico di riferimento in Europa, anche se emergono sfide da affrontare, come la necessità di migliorare la connettività, semplificare i processi autorizzativi e ridurre i costi energetici (come noto, oggi il prezzo dell’elettricità per le imprese in Italia è il più alto al mondo, con circa 0,54 euro/Kwh), attrarre e formare capitale umano qualificato, considerando che a ora solo il 18,5% dei giovani italiani tra i 20 e i 29 anni possiede una laurea in materie STEM, ampiamente al di sotto della media UE (23%). Tra le soluzioni, emerge la creazione di un Net Zero Digital Energy Hub, un modello integrato di pianificazione territoriale che concentri gli investimenti in infrastrutture IT ed energetiche.
Alessandro Viviani di Teha Group
“L’Italia ha l’opportunità unica per posizionarsi come hub tecnologico di riferimento in Europa e nel Mediterraneo, ma deve superare criticità chiave, come una normativa e un processo autorizzativo che mettano in risalto le best practice, la valorizzazione delle filiere strategiche e il nodo energetico, da affrontare valorizzando tutte le leve energetiche e di decarbonizzazione disponibili in modo pragmatico e non ideologico. Per farlo, serve una visione chiara e una collaborazione interfiliera: un dialogo strutturato che coinvolga tutti gli attori della catena del valore, dalla gestione dei dati alle infrastrutture energetiche, fino al settore pubblico”, commenta Alessandro Viviani, Associate Partner e Responsabile della Community Data Center di Teha Group.
L’analisi sarà presentata nel corso della 14ª edizione del Technology Forum, il principale evento di Teha Group sui temi dell’innovazione, che si svolgerà l’8 e il 9 maggio a Stresa.
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