È stato confermato l’aumento dello stipendio per i dipendenti della PA a giugno 2025.
Finalmente, cioè, si vedranno concretamente in busta paga i benefici del taglio del cuneo fiscale introdotto con la riforma fiscale 2025 e, per alcuni, gli adeguamenti retributivi previsti dai CCNL rinnovati.
Dopo mesi di attesa, ritardi e ricalcoli, a giugno molti lavoratori pubblici riceveranno quindi stipendi più pesanti.
Vediamo quali sono gli importi extra e a chi vengono corrisposti.
CONFERMATO L’AUMENTO DELLO STIPENDIO PER I DIPENDENTI PA A GIUGNO 2025
A partire da giugno 2025, i dipendenti pubblici vedranno applicato in busta paga il taglio del cuneo fiscale che, dopo essere stato esteso e reso strutturale dalla riforma fiscale 2025, è rimasto per tutti questi mesi solo sulla carta e mai diventato operativo, con conseguente aumento del netto mensile.
Si tratta cioè dello sconto sui contributi, previsto dal governo per aumentare il netto in busta paga, che però non è stato conteggiato nei cedolini dei primi mesi del 2025 a causa di ritardi tecnici.
Finalmente, grazie all’aggiornamento del software di NoiPA entro primavera, lo sgravio sarà riconosciuto e, per recuperare i mesi precedenti, a giugno verranno erogati anche gli arretrati.
A QUANTO CORRISPONDE L’AUMENTO
Grazie al taglio del cuneo fiscale, tenendo conto delle diverse fasce di reddito, gli aumenti da giugno 2025 corrispondono a:
- 603,50 euro annui per chi percepisce stipendi pari a 8.500 euro lordi all’anno, con una riduzione dei contributi previdenziali pari 7,1%;
- 795 euro annui per chi percepisce stipendi pari a 15.000 euro lordi all’anno, con una riduzione dei contributi previdenziali del 5,3%;
- 960 euro annui per chi percepisce stipendi pari a 20.000 euro lordi all’anno, con una riduzione dei contributi previdenziali pari 4,8%;
- una detrazione è fissa e pari a 1.000 euro annuali per chi percepisce stipendi superiori a 20.000 ma non a 32.000 euro lordi all’anno;
Nel caso dei redditi di lavoro compresi tra 32.001 e 40.000, invece, la detrazione va calcolata di volta in volta, come spiegato in questa guida. A titolo esplicativo, facciamo di seguito alcuni esempi:
- per chi percepisce stipendi pari a 33.000 euro lordi all’anno, la detrazione sulle imposte da pagare è pari a 875 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 34.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 750 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 35.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 625 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 36.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 500 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 37.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 375 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 38.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 250 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 39.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a 125 euro annui;
- per chi percepisce stipendi pari a 40.000 euro lordi all’anno, la detrazione è pari a zero.
Gli stipendi, quindi, vengono adeguati di conseguenza e gli importi maggiori corrisposti da giugno. Poiché, tuttavia, si tratta di aumenti annuali che dovevano scattare dal 1° gennaio, ma che non sono stati riconosciuti subito, nello stesso mese di giugno ai dipendenti PA vengono corrisposti i relativi arretrati di gennaio, febbraio, marzo, aprile e maggio. Vediamo a quanto ammontano.
QUANTO SPETTA DI ARRETRATI
Lo stipendio dei dipendenti PA a giugno aumenta grazie alla combinazione di più voci retributive. Ovvero, ai lavoratori della pubblica amministrazione spettano gli importi rivalutati e adeguati al nuovo cuneo fiscale (visti sopra) e circa 400 euro netti mensili corrisposti, una sola volta, a titolo di arretrati per il taglio del cuneo fiscale non applicato da gennaio a maggio.
Inoltre, per i lavoratori delle Funzioni centrali – tra cui rientrano ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici non economici – l’aumento a giugno è maggiore, poiché vanno considerati (in aggiunta):
- l’adeguamento delle indennità di amministrazione e uno stanziamento da 190 milioni di euro per allineare le retribuzioni dei ministeriali a quelle più elevate delle agenzie fiscali, da sempre più ricche grazie ai fondi per il salario accessorio. In questo caso gli importi, riconosciuti variano da un minimo di 3.546,25 euro per gli operatori e assistenti a un massimo di 5.143,86 euro per i funzionari. Per conoscerli nel dettaglio vi consigliamo di consultare l’approfondimento su indennità di amministrazione per i ministeri e le tabelle con gli aumenti del 2025.
Restano invece in sospeso gli aumenti per il resto della Pubblica Amministrazione. Le trattative per i nuovi CCNL di comparti chiave come sanità, scuola ed enti locali sono ancora ferme.
Appena ci saranno novità al riguardo vi faremo sapere. Per restare aggiornati, vi invitiamo anche ad iscrivervi alla nostra newsletter gratuita per ricevere tutti gli aggiornamenti e al canale Telegram.
ALTRI APPROFONDIMENTI E AGGIORNAMENTI
A proposito di novità che riguardano il lavoro nel settore pubblico, vi consigliamo di leggere la nostra guida al Decreto PA 2025 che ha stabilito nuove regole per la stabilizzazione dei precari nelle PA e introdotto diverse novità riguardo la mobilità del pubblico impiego nel 2025.
Mettiamo a vostra disposizione anche l’approfondimento sul nuovo percorso basato su merito e anzianità per fare carriera come dirigente pubblico.
Potrebbe interessarvi poi avere una panoramica generale sull’apprendistato nella Pubblica Amministrazione.
Per scoprire altre utili guide sul mondo del lavoro vi invitiamo a visitare questa pagina.
Per restare sempre aggiornati vi invitiamo ad iscrivervi alla nostra newsletter gratuita, al canale Telegram per avere le notizie in anteprima e a seguire la nostra pagina Facebook per non perdere le novità più interessanti.
Potete restare aggiornati anche seguendo il canale Whatsapp, il canale TikTok @ticonsigliounlavoro e l’account Instagram.
Seguiteci inoltre su Google News cliccando sul bottone “segui” presente in alto dove c’è la stellina.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
Tutti gli annunci di lavoro pubblicati sono rivolti indistintamente a candidati di entrambi i sessi, nel pieno rispetto della Legge 903/1977.
Per restare aggiornato iscriviti alla nostra newsletter gratuita e al nostro Canale Telegram. Seguici su Google News cliccando in alto su “segui”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link