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“Ha spronato le imprese a costruire società più equa e inclusiva”


“A nome di Federalimentare esprimo il più sentito dolore per la perdita di papa Francesco, figura di profonda fede, grande umanità e guida spirituale capace di unire persone di ogni provenienza e credo”. A dichiararlo è Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare.

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Il pontefice argentino, scomparso ieri all’età di 88 anni, “ha vissuto un pontificato radicato nel Vangelo e ha rappresentato un modello di semplicità, comprensione e dialogo, dimostrando una straordinaria sensibilità verso le difficoltà degli ultimi e promuovendo valori di fraternità e rispetto reciproco, aggiunge Mascarino, che di Francesco ricorda il “costante richiamo alla solidarietà e alla responsabilità sociale ha offerto spunti preziosi anche al mondo dell’impresa, invitandoci quotidianamente a costruire una società più equa e inclusiva”.

Anche Coldiretti ha espresso cordoglio per la dipartita del papa, indicandolo come “una guida per la costruzione di un mondo più giusto, levando alta la sua voce sulla necessità di tutelare la centralità del lavoro degli agricoltori e il diritto all’accesso a un cibo sano e sostenibile, combattendo povertà e diseguaglianze”, si legge in una nota firmata dal presidente Ettore Prandini e dal segretario generale Vincenzo Gesmundo.

I massimi dirigenti di Coldiretti ricordano poi le encicliche di papa Francesco, in particolare “Laudato Si’” e “Fratelli tutti”, che “hanno rappresentato un’ispirazione per la costruzione di politiche di salvaguardia dell’agricoltura familiare, di rispetto della terra e di promozione di modelli di welfare rurale”.

Papa Francesco“, aggiunge Gesmundo – ci ha fatto capire l’importanza di non lasciare indietro nessuno, senza dubbio un messaggio centrale per la vita della nostra organizzazione e degli agricoltori italiani”. Il segretario generale di Coldiretti conclude ricordando il pontefice come “un messaggero di pace in un periodo di grandi conflitti. Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la terra’ è stato il suo ultimo ‘grido politico’ e il suo più grande insegnamento e testamento che oggi più che mai ci auguriamo per il bene di tutti. Perdiamo una figura di grande spessore etico, morale, politico e sociale”.

Da parte sua, il presidente di Legacoop Agroalimentare Cristian Maretti esprime parole di gratitudine a papa Francesco in particolare per la sua “presenza e vicinanza” ai “valori cooperativi”, per la sua “difesa dell’agricoltura dei piccoli agricoltori”, per le sue parole “contro lo spreco alimentare” e per la sua “enciclica in difesa dell’Ambiente”.

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Maretti rammenta poi quando, in occasione della Conferenza globale del Forum Rurale mondiale, il pontefice “aveva ricordato come gli agricoltori familiari siano fondamentali per rendere i sistemi agroalimentari più inclusivi, resilienti ed efficienti”. Dieci anni fa, inoltre, Francesco aveva elogiato i valori del settore cooperativistico italiano, sottolineandone la “grande tradizione, rispettata nel mondo” e da coltivare e preservare.

Una nota di cordoglio è stata diffusa anche da Conad, il cui presidente Mauro Lusetti ricorda papa Francesco come “uomo sempre vicino al mondo del lavoro e degli ultimi, instancabile portatore di pace e speranza per tutte le persone”.

La rilevanza storica della “Laudato Si'” è stata colta anche da Confagricoltura: con questa encilica “il Santo Padre ha richiamato con forza l’importanza di un’agricoltura sostenibile e del rispetto per la terra, sottolineando il valore del cibo come bene primario e diritto universale”, si legge in una nota. “Le sue parole sulla necessità di garantire la sicurezza alimentare per tutti, nel rispetto dell’ambiente e della dignità del lavoro agricolo, resteranno per noi guida e ispirazione”.

“L’invito di Sua Santità alla consapevolezza e cura della biodiversità, a vantaggio dei più piccoli e dell’intera comunità, continuerà a motivarci nel nostro lavoro quotidiano”, conclude la nota di Confagricoltura. 





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