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“Cambio passo a Giardini Naxos, serve un cambiamento culturale”


Il quadro dipinto dal Centro Studi Enti Locali parla chiaro: i Comuni siciliani non riescono più a far quadrare i conti. Nell’Isola solo il 32% è riuscito a rispettare le scadenza del 28 febbraio per approvare il bilancio di previsione 2025, ben al di sotto della media nazionale all’82%. Una condizione drammatica, di certo non nuova, ma che non lascia intravedere nulla di buono per il futuro.

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Una scarsa riscossione dei tributi, una macchina amministrativa arrugginita e criticità, anche legislative, reiterate negli anni. Anche l’assessore regionale alle Autonomie locali Andrea Messina ha analizzato i dati, senza nascondere una certa preoccupazione (CLICCA QUI). La materia è complessa e delicata e le cause in realtà sono molteplici. A pesare negativamente quest’anno è stata anche la scadenza anticipata. Un esempio è Giardini Naxos. Il Comune ha approvato lo schema di rendiconto della gestione 2024 con un avanzo libero di oltre 700mila euro, ma non ha ancora potuto predisporre il bilancio previsionale, a causa di criticità tributarie storiche sulle quali l’amministrazione sta intervenendo.

Giardini Naxos si distingue per trasparenza e solidità finanziaria. Abbiamo approvato il rendiconto di gestione, ma come tanti altri Comuni stiamo adesso predisponendo il bilancio di previsione anche se è in ritardo per varie problematiche: personale ridotto e non sempre adeguatamente formato, strumenti normativi obsoleti, assenza di supporto tecnico, e un quadro legislativo che rende l’azione amministrativa più difficile che mai“. A dichiararlo è stato l’assessore al Bilancio, al Personale, alla Digitalizzazione e ai Tributi, Ivano Cantello. 

Dal Comune di Giardini Naxos la volontà che traspare è quella di provare ad andare controtendenza rispetto al destino già segnato al quale gli Enti siciliani sembrano condannati.Il governo regionale e quello nazionale – ha aggiunto Cantello – devono interrogarsi sul perché tanti Comuni siano in dissesto o in affanno e su cosa serva davvero: non solo risorse economiche, ma formazione, sostegno, una normativa più agile e moderna, e soprattutto un grande cambiamento culturale“.

Ma come intervenire?Stiamo avviando un’attività generale di bonifica su tutto ciò che riguarda le banche dati, di tutto quello che riguarda l’assetto propedeutico all’attività di riscossione tributaria. E’ un problema generale dovuto negli anni alla mancanza di formazione e di assunzioni e ad una normativa che non è agevole per tutti quegli enti che purtroppo sono rimasti un po’ indietro. E’ necessario un cambiamento culturale. Tutti gli Enti locali sono stati abituati a non avviare delle attività chiare di gestione del censimento del territorio. Ci vorrebbe poi un ricambio generazionale e di rinnovo del personale. A Giardini mi ritrovo con un Comune di gente molto in età avanzata, che non è al passo con i tempi e quindi è un discorso che si dovrebbe impostare in via programmatica o per riuscire ad avere dei supporti, come stiamo facendo noi in attività di supporto, con professionalità esterne che riescano a evitare dei danni all’Ente. Io parto dal presupposto che la soluzione è avere delle professionalità giuste, imporre il rispetto delle regole, modificare i regolamenti tributari, che è quello che noi stiamo facendo. Stiamo partendo dalla base con il censimento di tutte le attività sul territorio, quindi una mappatura generale della città e poi avviando un’attività di aggiornamento dei regolamenti e di tutte le tariffe che sono da applicare agli utenti per fornire i giusti servizi. Il principio è quello di pagare tutti per pagare meno“.

Ritardi, problematiche e criticità che si abbattono su capitoli delicati come quello della sanità e dell’istruzioni e che avranno ripercussioni gravi sul futuro delle nuove generazioni.C’è un problema di fondo – ha aggiunto Cantello – ci sono due Italie diverse. Al Nord c’è una classe politica e dirigenziale più preparata e una cultura diversa per quanto riguarda il funzionamento delle istituzioni. Vi è anche una diversità di vedute, gli strumenti sono pochi e alcune norme andrebbero modificate“. Il riferimento è anche all’art. 20 della legge regionale n. 30 del 2000, che disciplina l’esercizio del mandato per sindaci, assessori e consiglieri “una norma che va urgentemente rivista – sottolinea Cantello – perché non è più accettabile che chi assume ruoli di responsabilità non possa esercitarli in modo pieno, a causa di vincoli e rigidità che penalizzano l’impegno e la presenza costante sul territorio“.

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