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Archiviazione dati a lungo termine: serve un investimento strategico


“I dati sono il nuovo petrolio”. Quante volte ormai si è pronunciata questa frase? Ma come ogni risorsa preziosa, i dati vanno conservati con attenzione per garantire il massimo valore nel tempo. E l’Intelligenza Artificiale – sempre più protagonista della trasformazione industriale e sempre più lo sarà – ha un disperato bisogno di grandi quantità di dati per svilupparsi e migliorare.

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Questa considerazione è ancora più rilevante nel contesto delle crescenti tensioni geopolitiche e della dipendenza dalle infrastrutture digitali che appartengono a fornitori stranieri. Significa che la sovranità digitale dell’Unione Europea non è al sicuro e potrebbe essere minata da decisioni e influenze terze.

Per questo motivo Cubbit, cloud enabler al 100% europeo, sta sostenendo la necessità di accelerare sul fronte della sovranità digitale europea.

Perché investire sull’archiviazione dati a lungo termine

L’archiviazione a lungo termine non è solo una questione di conservazione, ma una leva strategica per il futuro. I dati, soprattutto quelli storici, rappresentano un asset prezioso.

La gestione di questi dati, però, non è priva di sfide. Intanto, bisogna tenere da conto il costo dell’accesso. Molte aziende si affidano all’object storage – in cui le informazioni vengono gestite come oggetti indipendenti – per l’archiviazione a lungo termine, attratte da costi inizialmente contenuti. Ma se i dati devono essere riutilizzati per nuovi progetti di AI, per esempio, il costo dell’accesso può diventare proibitivo. Ciò è particolarmente vero nel caso di dataset “freddi” che diventano improvvisamente “caldi” a seguito di nuove esigenze di analisi o di addestramento dei modelli di AI.

Si torna, poi, al tema della sovranità digitale. Le imprese europee devono affrontare il rischio di dipendere da infrastrutture esterne, con il pericolo di restrizioni o costi imprevisti. Per di più, c’è l’elemento della sicurezza e della resilienza. La protezione dei dati e la loro disponibilità in caso di necessità sono fattori chiave per qualsiasi strategia di archiviazione.

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Insomma, per le imprese che devono bilanciare accessibilità e costo, diventa cruciale adottare modelli di archiviazione più flessibili e prevedibili. La scelta di soluzioni sovrane ed economicamente sostenibili può ridurre la dipendenza da fornitori esterni e garantire un controllo maggiore sulla gestione dei dati nel lungo periodo.

La necessità di una strategia sovrana per l’archiviazione

Le recenti tensioni geopolitiche e la crescente dipendenza da infrastrutture digitali globali pongono interrogativi sulla sovranità tecnologica dell’Unione Europea. L’archiviazione dati rientra tra le tecnologie strategiche che richiedono soluzioni indipendenti e resilienti.

È in questo contesto che il mercato sta vedendo emergere realtà come Cubbit, la cui tecnologia si inserisce nel movimento per il rafforzamento dell’infrastruttura digitale europea. L’esempio più recente è l’adesione di Cubbit alla lettera di EuroStack, che promuove l’indipendenza digitale nell’UE.

Più nel dettaglio, la lettera invita i governi europei a incentivare l’adozione di tecnologie locali, riducendo la dipendenza da enabler cloud stranieri e investendo in infrastrutture di proprietà europea. Il messaggio è chiaro: per mantenere il controllo sui propri dati e sul proprio futuro digitale, l’Unione Europea deve sviluppare un ecosistema tecnologico solido e indipendente.

Per esempio, EuroStack invita a creare una domanda per le soluzioni europee, implementando degli obblighi di approvvigionamento che favoriscano i prodotti i servizi digitali europei. Inviate anche a dare priorità ai servizi con un’altra probabilità di adozione. In altre parole, a concentrarsi sui progetti che rispondano a esigenze concrete, come la cybersecurity, valutando i risultati in base all’impatto sul mercato. ​

Viene anche chiesto di sviluppare dei requisiti armonizzati per i servizi cloud sovrani, attraverso schemi di certificazione che permettano agli utenti di scegliere volontariamente servizi cloud europei per la protezione dei dati sensibili. ​

“Anche con gli annunci positivi al Paris AI Action Summit, l’Europa perderà l’innovazione digitale e la crescita della produttività senza un cambiamento radicale e urgente: la nostra dipendenza dalle tecnologie non europee diventerà quasi completa in meno di tre anni ai ritmi attuali”, si legge nella missiva inviata alla Commissione Europea, all’attenzione della presidente Ursula von der Leyen e della vicepresidente Henna Virkkunen.

Dati frammentati e multi-cloud: un problema sottovalutato

Un altro aspetto critico è la frammentazione dei dati tra diversi cloud enabler. Le aziende spesso adottano strategie multi-cloud per evitare il lock-in con un singolo fornitore, ma questa scelta comporta ulteriori costi e complessità nella gestione dell’archiviazione a lungo termine.

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Disporre di una strategia unificata per l’archiviazione significa non solo ottimizzare i costi, ma anche garantire una maggiore sicurezza e accessibilità dei dati, indipendentemente dalle piattaforme utilizzate.

DS3 Composer: una possibile soluzione

Una possibile soluzione, nonché uno strumento diretto per accelerare gli investimenti verso la sovranità digitale, è proprio un software sviluppato da Cubbit, cioè DS3 Composer, che consente alle aziende di creare il proprio storage S3 in pochi minuti. La possibilità di integrare risorse on-premise, multi-cloud e edge riduce la dipendenza dai grandi enabler internazionali, permettendo alle imprese di mantenere il pieno controllo sui propri dati e abbassare il Total Cost of Ownership.

In particolare, DS3 Composer permette di raccogliere risorse di storage sia da bare metal sia da cloud pubblico e si adatta dunque a qualsiasi strategia infrastrutturale (hybrid cloud, multi-cloud, on-prem, cloud-prem o anche edge). In altre parole, attraverso DS3 Composer, un’impresa, o anche un service provider, può diventare cloud enabler di se stesso.

L’archiviazione dei dati non dev’essere sottovalutata

L’archiviazione dati a lungo termine, quindi, è una scelta strategica per qualsiasi azienda che voglia sfruttare al meglio le potenzialità dell’AI senza incorrere in costi imprevisti o rischi di dipendenza da fornitori esterni. Investire in soluzioni flessibili e sovrane non è solo una questione di efficienza economica, ma una necessità per garantire sicurezza, accessibilità e valore dei dati nel tempo.

Con l’aumento esponenziale dei dati prodotti ogni giorno, il futuro dell’Intelligenza Artificiale dipenderà sempre più dalla capacità di preservare e sfruttare informazioni in modo intelligente, senza essere ostaggio di infrastrutture che potrebbero rivelarsi limitanti o eccessivamente costose. L’archiviazione dei dati, nel contesto di una maggiore sovranità digitale, non è più un costo da tagliare, ma un investimento per il futuro.



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