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Anche dalle imbarcazioni a idrogeno arrivano occasioni per le imprese


PoliTo H2Fly – il team studentesco di Ateneo che si dedica alla progettazione di imbarcazioni ibride con idrogeno e batteria – è una palestra ideale per gli e le studenti del Politecnico che vogliono imparare a lavorare in gruppo e per obiettivi, oltre che fare innovazione esattamente come in un’impresa. Tra le specializzazioni: ingegneria meccanica, elettronica e aerospaziale.

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“PoliTo H2Fly è nato due anni fa circa, dopo la scoperta del Monaco Energy Boat Challenge (MEBC) che offre la possibilità agli e alle studenti di partecipare ad una competizione nella categoria Energy Class dedicata alle imbarcazioni alimentate con batteria a idrogeno – commenta Mauro Bonfanti, ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS e referente accademico del Team.

Scopo principale del gruppo è quello di aggregare studenti attorno a due obiettivi concreti. Il primo è di avere la possibilità di condividere esperienze professionali e di apprendimento; il secondo, di progettare e realizzare un’imbarcazione, un catamarano di piccole dimensioni alimentato esclusivamente da fonti energetiche rinnovabili e, in particolare, da un sistema di propulsione che sperimenti l’utilizzo di celle ad idrogeno in accoppiata con un pacco batteria. 

Le imprese possono quindi interagire con il team in due modi. Da una parte, collaborare per la realizzazione della componentistica adatta allo scopo e alle dimensioni del Team, ma anche condividere le conoscenze, costruire ponti tra l’esperienza formativa e il futuro professionale degli e delle studenti, promuovendo i propri valori all’interno dell’Ateneo.

“Il lavoro in team ci permette di sperimentare soluzioni con grande libertà beneficiando del contributo di professionisti”, spiega Stefano Michela, Team leader di PoliTo H2Fly. Il Team è alla ricerca di nuove imprese con cui collaborare mettendo a disposizione la capacità di innovazione e l’entusiasmo di un gruppo di giovani. 

Prima tappa del lavoro del Team è stata la partecipazione nel 2024 alla competizione monegasca con un prototipo che adesso PoliTo H2Fly sta rivedendo completamente per arrivare, nel luglio prossimo, ad un secondo prototipo da ripresentare in gara. Il lavoro proseguirà quindi con ulteriori fasi di miglioramento e affinamento delle componenti e del progetto. 

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I circa 60 studenti che compongono la squadra di lavoro si stanno formando con l’obiettivo di acquisire le competenze necessarie per progettare sia la parte strutturale che quella propulsiva dell’imbarcazione. Tra i campi di attività principale: l’analisi e studio dei materiali – in particolare per la stampa 3d e per le lavorazioni in composito – l’analisi e il design del telaio e della zona di guida, l’elettronica di potenza, l’elettronica di acquisizione e visualizzazione dati, e i propulsori elettrici. I partecipanti provengono da tutte le branche dell’ingegneria, facendo confluire le conoscenze necessarie nei vari aspetti tecnici e amministrativi del progetto. 

Stefano Michela sottolinea quindi come uno degli aspetti importanti di PoliTo H2Fly sia l’organizzazione del lavoro, organizzazione “che mira ad essere pari a quella di una azienda: la competizione è per noi paragonabile a un cliente e rappresenta quindi una commessa con tutti i vincoli che questo comporta. Impariamo infatti a lavorare per obiettivi e scadenze esattamente come nel mondo professionale”. Un aspetto condiviso anche da Bonfanti che aggiunge: “Lavorare in un team come PoliTo H2Fly è come frequentare un corso in più che offre anche un’esperienza pratica di grandissimo valore”.



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