Il digitale può dare un grande contributo in molti ambiti della medicina, ma al di là dell’innovazione tecnologica, quali sono i suoi reali benefici? Può davvero migliorare la qualità delle cure, renderle più eque e contribuire alla sostenibilità ambientale?
Proviamo a esplorare queste domande attraverso due studi recenti[1], uno focalizzato sull’Unione Europea e uno che valuta un innovativo progetto pilota in Italia, per fare luce sui vantaggi e le sfide della sanità digitale, anche in un contesto più esteso.
Il Green Deal europeo e la sanità digitale sostenibile
Il Green Deal europeo vuole rendere l’Europa il primo continente climaticamente neutro entro il 2050, coinvolgendo anche i sistemi sanitari. La sostenibilità ambientale nell’assistenza sanitaria si concentra sulla riduzione delle emissioni di carbonio, sull’uso ottimale delle risorse e sulla resilienza ai cambiamenti climatici, migliorando al contempo i risultati sanitari.
Immagine tratta da https://www.eurocomunicazione.com/2021/07/18/green-deal-europeo-tra-entusiasmo-e-perplessita-il<-patto-verde-fa-progressi/
In Europa, la salute digitale raramente include la sostenibilità ambientale come obiettivo primario. Dei 60 progetti analizzati su EU Funding & Tenders, solo due menzionano la sostenibilità come obiettivo secondario. L‘Italia non ha ancora integrato adeguatamente la sostenibilità ambientale nelle politiche sanitarie, come il PNRR, che si concentra maggiormente sulla salute digitale.
Strategie per un’assistenza di prossimità sostenibile
Un elemento chiave per un’assistenza sanitaria sostenibile è l’assistenza di prossimità, che riduce la distanza percorsa dai cittadini per accedere ai servizi sanitari, migliorando l’accesso, i risultati sanitari, e riducendo le emissioni di CO2 equivalente associate (CO2-eq). Tre le strategie fondamentali: ridurre la domanda di servizi sanitari (prevenzione), allineare l’offerta di servizi alla domanda e ridurre al minimo le emissioni derivanti dalla fornitura di servizi. Ma in pratica? analizziamo tre aree: la cura, l’equità e l’impatto ambientale.
Sanità digitale sostenibile come strumento di cura efficace
Il primo concetto da analizzare è la sanità digitale serve per curare? Migliora la diagnosi, le terapie e la prevenzione? La sanità digitale contribuisce in modo significativo al processo di cura, anche inteso in senso ampio. Non si tratta solo di implementare nuove tecnologie, ma di ristrutturare l’intero sistema per rispondere meglio alle esigenze di pazienti e professionisti. Curare meglio significa considerare almeno tre grandezze:
- Efficienza e qualità: tecnologie come la telemedicina, il fascicolo sanitario elettronico e l’analisi dei dati (data analytics ) rendono i sistemi sanitari più agili, precisi ed efficienti. Lo studio condotto a livello europeo (Bocean & Vărzaru, 20 25) ha dimostrato, attraverso modelli statistici complessi (SEM), che un livello più alto di trasformazione digitale influenza positivamente lo stato di salute all’interno dei paesi UE. Questo si traduce in diagnosi più rapide e accurate, trattamenti più personalizzati, migliore gestione dei dati medici e riduzione degli errori.
- Gestione delle malattie e coinvolgimento del paziente: le soluzioni di e- health supportano la gestione delle malattie croniche, facilitano il monitoraggio a distanza e possono ridurre i ricoveri non pianificati. Permettono ai pazienti di essere più informati e coinvolti nelle decisioni sulla propria salute tramite app e accesso facilitato alle informazioni.
- Prevenzione potenziata: il progetto pilota condotto in Toscana (Benedetto et al., 2025) illustra come la sanità digitale possa rivoluzionare la prevenzione. Utilizzando un’Unità Mobile Multi – Screening (MMSU) dotata di strumenti digitali (mammografia, test HPV/Pap test, test per sangue occulto fecale, videodermatoscopia digitale), è stato possibile offrire screening oncologici multipli in un’unica visita, vicino a casa dei cittadini. La trasmissione digitale dei dati (es. immagini mammografiche e dermatoscopiche) a centri di refertazione specializzati (telemedicina) garantisce analisi accurate e tempestive, favorendo la diagnosi precoce.
Sanità digitale per un’assistenza sanitaria più equa
Proseguendo nell’analisi, il secondo punto è: la sanità digitale migliora l’equità delle cure? Abbatte le barriere geografiche e sociali?
Uno dei benefici più promettenti, della sanità digitale vista nell’ottica dell’agenda europea della sostenibilità è la sua capacità potenziale di rendere l’assistenza sanitaria più equa. Anche qui consideriamo tre campi di valutazione:
- Accesso facilitato: le tecnologie digitali, in particolare la telemedicina e le consultazioni video, migliorano l’accesso ai servizi sanitari, specialmente per chi vive in aree remote, rurali o svantaggiate. Il progetto toscano ne è un esempio lampante: l’MMSU porta servizi specialistici direttamente nelle comunità montane, riducendo drasticamente le distanze che i cittadini, spesso anziani o con difficoltà motorie, devono percorrere. Questo modello di “cura di prossimità” (proximity care) è fondamentale per ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure (un obiettivo allineato con l’SDG 10 delle Nazioni Unite).
- Riduzione dei costi (sociali ed economici): accorciare le distanze non significa solo maggiore comodità, ma anche minor tempo perso e minori costi di trasporto per i pazienti e i loro caregiver, aumentando potenzialmente l’adesione ai programmi di prevenzione.
- Sfide aperte: il digital divide: nonostante il potenziale, lo studio europeo evidenzia che persistono significative disparità nell’infrastruttura digitale e nell’accesso alle tecnologie tra i diversi paesi e regioni dell’UE. Alcuni paesi (raggruppati nel “Cluster A” dello studio, come Svezia, Danimarca, Finlandia) mostrano livelli elevati di digitalizzazione e buoni risultati sanitari, mentre altri (Cluster C, prevalentemente ex – comunisti più la Grecia) faticano a tenere il passo. Colmare questo “digital divide” è essenziale per garantire che i benefici della sanità digitale siano davvero per tutti.
Il digitale per una sanità che inquina meno
Infine, il terzo ed ultimo elemento dell’analisi è: la sanità digitale riduce l’Inquinamento? Conduce verso una Sanità ambientalmente sostenibile?
Il settore sanitario, purtroppo, ha un impatto ambientale significativo, contribuendo alle emissioni globali di gas serra. La sanità digitale può giocare un ruolo chiave nel renderlo più sostenibile. Le tre aree da considerare:
- Minore impatto dei trasporti: il progetto pilota toscano offre una prova concreta e misurabile: l’uso dell’Unità Mobile Multi- Screening ha ridotto le emissioni di CO2 – equivalente legate agli spostamenti dei pazienti di oltre il 90% (circa 13.000 kg di CO2 – eq evitati nella fase pilota) rispetto al modello tradizionale che richiede ai cittadini di recarsi presso strutture sanitarie fisse, spesso distanti. Questo risultato allinea direttamente l’innovazione sanitaria con gli obiettivi di azione per il clima (SDG 13).
- Efficienza operativa e ottimizzazione delle risorse: come evidenziato anche dallo studio europeo, le tecnologie digitali possono migliorare l’efficienza operativa generale dei sistemi sanitari. Il modello MMSU ne costituisce un esempio, ottimizza l’uso delle risorse consolidando più servizi in un unico appuntamento e luogo, e può essere condiviso tra diverse aree geografiche, riducendo costi operativi e di manutenzione rispetto a strutture fisse multiple. La telemedicina riduce la necessità di spostamenti sia per i pazienti che per i professionisti.
- Sostenibilità come obiettivo primario: lo studio italiano suggerisce un cambio di paradigma: l’impatto ambientale non dovrebbe essere considerato un effetto collaterale, ma un obiettivo primario nella pianificazione dei servizi sanitari, accanto a qualità, equità e sostenibilità finanziaria. La sanità digitale è uno strumento fondamentale per raggiungere questo traguardo.
Ostacoli sulla strada della sanità efficace, equa e sostenibile
Il percorso verso una sanità digitale pienamente efficace, equa e sostenibile, che sia di supporto agli obiettivi di sostenibilità europei non è privo di ostacoli. Anche da quanto emerge dagli studi esaminati persistono preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza dei dati, la necessità di investimenti in infrastrutture e formazione del personale, e significative barriere organizzative e culturali. Come emerso nel progetto toscano, la resistenza al cambiamento da parte del personale, abituato a routine consolidate, può essere un freno importante all’adozione di nuove tecnologie e processi. Superare queste sfide richiede strategie mirate, comunicazione efficace e un coinvolgimento attivo di tutti gli attori.
Il potenziale trasformativo della sanità digitale sostenibile
Tornando alle domande iniziali:
- Sì, la sanità digitale contribuisce a curare meglio, migliorando l’efficienza, la qualità diagnostica e terapeutica, la prevenzione e la gestione della salute.
- Sì, la sanità digitale può migliorare significativamente l’equità delle cure, abbattendo le barriere geografiche e rendendo i servizi più accessibili, sebbene sia cruciale affrontare il divario digitale esistente.
- Sì, la sanità digitale può ridurre l’inquinamento, dimostrando, come nel caso studio italiano, un potenziale notevole nella diminuzione delle emissioni legate ai trasporti e nell’ottimizzazione dell’uso delle risorse.
La trasformazione digitale delle cure offre dunque un’opportunità straordinaria per ripensare la sanità, rendendola non solo più avanzata tecnologicamente, ma anche più vicina ai bisogni dei cittadini, più giusta e più rispettosa del nostro pianeta. È una sfida complessa, ma i benefici potenzi ali per la salute individuale e collettiva, e per l’ambiente, la rendono una strada che vale assolutamente la pena percorrere con grande impegno.
Note
[1] Gli articoli analizzati:
Bocean, C.G., Vărzaru, A.A. Health status in the era of digital transformation and sustainable economic development. BMC Health Serv Res 25, 343 (2025). https://doi.org/10.1186/s12913-025-12498-y
Benedetto, V., Mainardi, V., Pennucci, F. et al. Digital health for environmentally sustainable cancer screening. npj Digit. Med. 8, 184 (2025). https://doi.org/10.1038/s41746-025-01561-x
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link