Controlli incrociati sui dati fiscali: scatta la verifica per le partite IVA.
L’Agenzia delle Entrate ha avviato una nuova stagione di controlli fiscali, concentrando l’attenzione su possibili discrepanze tra le fatture elettroniche emesse, i corrispettivi registrati e quanto dichiarato nella dichiarazione IVA per l’anno d’imposta 2022. L’iniziativa è stata ufficializzata nel 2025, dando così il via libera all’invio delle cosiddette “lettere di compliance”.
Un avviso non una condanna. Nel mirino: fatture, corrispettivi e dichiarazioni IVA
Si tratta di comunicazioni preventive con cui l’Agenzia segnala al contribuente l’esistenza di anomalie tra i dati a sua disposizione e quanto dichiarato, offrendo così l’opportunità di chiarire, correggere o sanare la propria posizione prima che scattino accertamenti formali e sanzioni più gravi. Le lettere saranno recapitate attraverso la PEC o rese disponibili nei portali riservati “Cassetto Fiscale” e “Fatture e Corrispettivi”. La verifica riguarda tutti i casi in cui ci siano scostamenti tra il fatturato risultante dalle fatture elettroniche e dai corrispettivi telematici rispetto a quanto indicato nella dichiarazione IVA. Le incongruenze possono coinvolgere operazioni imponibili, transazioni in reverse charge oppure dati comunicati in modo incompleto o errato.
Cosa contiene la comunicazione del Fisco
All’interno della lettera il contribuente troverà un quadro dettagliato delle presunte anomalie. L’elenco include:
- I dati identificativi delle operazioni imponibili dichiarate e rilevate;
- I corrispettivi registrati tramite registratori telematici, vendite online e distributori automatici;
- L’elenco puntuale dei clienti e dei fornitori coinvolti, completo di codici fiscali e importi;
- I totali delle operazioni attive e passive, con specifico riferimento alle sezioni VE e VJ del modello IVA 2022.
L’intento dell’Agenzia è chiaro: mettere i contribuenti nella condizione di regolarizzare spontaneamente la posizione, riducendo l’esposizione al rischio di contestazioni ufficiali.
Come reagire alla lettera di compliance e perchè regolarizzare conviene
Chi riceve la comunicazione ha due possibilità. Se ritiene che l’Agenzia abbia rilevato un errore, può fornire chiarimenti o documentazione aggiuntiva seguendo le modalità indicate nella stessa comunicazione. In alternativa, se l’irregolarità viene confermata, il contribuente può accedere al ravvedimento operoso, versando le somme dovute con sanzioni ridotte. Il ravvedimento operoso consente di sanare l’irregolarità spontaneamente prima che l’Agenzia avvii ulteriori azioni formali. Agire tempestivamente, quindi, resta la strategia più vantaggiosa.
In conclusione: controlli sempre più digitali
Questa nuova campagna conferma la direzione ormai intrapresa dal Fisco: sfruttare le potenzialità dei dati digitali e dei flussi elettronici per incrociare in tempo reale le informazioni fiscali, puntando su prevenzione e cooperazione prima che sull’accertamento puro. Un approccio che premia la trasparenza e offre a imprese e professionisti la possibilità di correggere gli errori prima di subire le conseguenze.
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