Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

I nostri dati e il rischio del “grande Fratello”


Stanno scoperchiando il vaso di Pandora. Con la scusa della lotta agli sprechi e alle frodi i dati sensibili dei cittadini americani sono messi a repentaglio.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

La denuncia è stata lanciata da alcuni mass media Usa e da organizzazioni di vario tipo. Il Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge) di Elon Musk ha avuto accesso a banche dati inarrivabili per chiunque altro fino a poche settimane fa. Giudici e tribunali hanno tentato di vederci chiaro e di porre dei limiti. La Casa Bianca è dovuta intervenire, fornendo le rassicurazioni del caso per tranquillizzare l’opinione pubblica. In precedenza, solo per avvicinarsi a certe banche dati, erano necessarie autorizzazioni su autorizzazioni, concesse con il contagocce a pochissimi specialisti fidati. Ma nessuno poteva riunire tutte queste informazioni assieme.

Premesso che qualsiasi genere di accusa dovrà essere dimostrata nelle sedi competenti, la riflessione da fare è un’altra. Ossia che il pericolo di un “Grande Fratello”, che sa tutto di noi, diventa, comunque, sempre più reale nelle sofisticate – ma per questo fragili – società contemporanee. Inoltre non bisogna dimenticare che l’intelligenza artificiale (AI), che è già destinata a cambiare prossimamente la vita quotidiana di chiunque di noi, è in grado di vagliare e di gestire enormi quantità di dati. Ma una cosa è avere a che fare con informazioni disordinate (e chissà se vere), recuperabili online, un’altra è mettere le mani su file governativi con protocolli standardizzati.

Pensiamo negli Stati Uniti, ad esempio, ai sussidi sociali forniti, alle richieste al “Medicare”, ai “grant” assegnati. Questo è uno spaccato di mondo reale “descritto” da dati verificati e ben catalogati. E cosa succederebbe se le cartelle sanitarie dei pazienti dovessero essere a disposizione di malintenzionati? E i dati bancari con tutte le transazioni e con i singoli patrimoni finanziari e immobili? Il rischio che qualcuno possa radunare dati sensibili su ognuno di noi e compili profili personali accurati diventa concreto. Figurarsi se questi dossier individuali fossero preda di un regime autoritario. Manco la Stasi – i famigerati Servizi segreti della Germania orientale comunista (Ddr) – sarebbe riuscita in un’impresa del genere.

Stando all’allarme lanciato dagli esperti, preoccupa enormemente anche che le tecnologie AI possano persino arrivare ad influenzare i comportamenti della popolazione, non solo quelli per gli acquisti ma anche quelli elettorali. C’è, però, un rovescio della medaglia. Se utilizzata in modo corretto e positivo l’intelligenza artificiale – alimentata da dati dello Stato – potrebbe essere utilissima per fare previsioni economiche o di mercato e anticipare possibili crisi; per migliorare gli investimenti nelle infrastrutture; per elaborare più azzeccati modelli di sviluppo di città “smart”.

In breve, come al solito dipende tutto dall’uomo e dalle sue intenzioni. Se questi megadati finiscono in mano ad un’unica persona privata o ad un’unica società sono dolori. Ma se esiste una istituzione superpartes – con obiettivi diciamo “positivi” – allora è diverso. Il progresso – va accettato – continua ad accelerare in maniera esponenziale, rivoluzionando la vita quotidiana degli individui. E l’umanità sta subendo questa sfida infermabile. Una domanda. Facendo tesoro di quanto sta succedendo oltreoceano, non sarebbe male che in Europa e in Italia si facessero le giuste riflessioni e si prendessero ulteriori contromisure (se necessarie) contro rischi di derive informatiche? Prevenire è sempre meglio che curare.

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Aste immobiliari

 il tuo prossimo grande affare ti aspetta!