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Piano Mattei, come l’Italia torna in Africa


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Progetto ” Corridoi Universitari ”

Il Piano Mattei rappresenta un ambizioso progetto strategico dell’Italia per rinnovare e rafforzare i legami con l’Africa. Lanciato nel gennaio 2024 durante il Vertice Italia-Africa a Roma, questo piano mira a promuovere una cooperazione paritaria e sostenibile tra l’Italia e i paesi africani, nello stesso anno il Centro di Cultura Giuseppe Lazzati, organizzò un convegno “ Dal Mediterraneo grembo e frontiera di una nuova umanità, l’inquieto realismo per la pace: Aldo Moro.

Questo progetto vede le sue origini nel 2019 e ad oggi sono più di 120 milioni le persone che hanno dovuto abbandonare il proprio paese, con grande bisogno di accedere all’istruzione.

Ancora una volta il Centro di Cultura Giuseppe Lazzati, ha sposato le cause per la creazione di un corridoio universitario destinato a studenti rifugiati. Taranto ha aderito al protocollo d’intesa tra Università di Bari ed enti che sono coinvolti.

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Il Piano si concentra su sei settori chiave: sanità, istruzione e formazione, agricoltura, acqua, energia e infrastrutture. Questi settori sono stati selezionati per supportare lo sviluppo economico e sociale dei paesi partner, che includono Egitto, Tunisia, Algeria, Il Piano prevede finanziamenti agevolati per le imprese italiane che operano in Africa.

Questo sostegno è destinato a promuovere investimenti e partenariati tra il mondo imprenditoriale italiano e quello africano.

Sebbene il Piano Mattei offra grandi opportunità, è necessario affrontare critiche relative alla trasparenza e alla sostenibilità ambientale. La sua implementazione richiede un coinvolgimento attivo delle società civili e un monitoraggio costante per garantire un impatto duraturo con Marocco, Costa d’Avorio, Mozambico, Repubblica del Congo, Etiopia e Kenya.

Il Piano Mattei segna un importante passo avanti nella politica africana dell’Italia, promuovendo una cooperazione più equa e sostenibile. Tuttavia, per raggiungere il successo, è fondamentale migliorare la governance e l’inclusività del Piano che terrà in evidenza alcune caratteristiche principali: energia, acqua, agricoltura, salute, istruzione, infrastrutture fisiche e digitali.

Le risorse disponibili saranno 5,5 miliardi per progetti in 9 paesi africani. La visione strategica è quella di rafforzare la presenza italiana in Africa attraverso investimenti pubblici e privati, promuovendo lo sviluppo locale e affrontando le cause delle migrazioni.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) svolge un ruolo fondamentale nel Piano Mattei, contribuendo principalmente in due aree, promozione dell’Alta Formazione: Il MUR è cruciale per l’attuazione degli interventi in materia di alta formazione, supportando lo sviluppo di programmi educativi che rispondano alle esigenze dei paesi africani partner.

Le università e gli enti di ricerca italiani, grazie al MUR, offrono competenze in ricerca applicata e innovazione, supportando le altre aree prioritarie del Piano, come agricoltura, energia e infrastrutture.

Questo contributo aiuta a rafforzare il ruolo dell’Italia nella cooperazione con l’Africa, promuovendo sviluppo sostenibile e innovativo.

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I Corridoi Universitari nel contesto del Piano Mattei rappresentano un’importante iniziativa per promuovere la cooperazione tra università italiane e africane. Questi corridoi sono progettati per facilitare lo scambio di conoscenze, competenze e studenti tra i due continenti.

A Taranto, è previsto l’avvio di un corridoio universitario che coinvolgerà istituzioni accademiche italiane e africane, con il supporto dell’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU (UNHCR)

I corridoi universitari sono parte integrante del Piano Mattei, che mira a rafforzare le relazioni tra Italia e Africa attraverso la cooperazione in vari settori, inclusa l’istruzione e la ricerca.

Il Piano Mattei rappresenta la nuova strategia italiana per rafforzare le relazioni con l’Africa, prendendo il nome da Enrico Mattei, fondatore dell’ENI che negli anni ’50 sviluppò un approccio innovativo di partnership con i paesi africani. Questo piano mira a stabilire una cooperazione più equa e sostenibile con i paesi africani, concentrandosi su settori chiave come energia, infrastrutture, istruzione e migrazione.

I “corridoi universitari” sono un riferimento ai programmi di scambio accademico che facilitano l’accesso degli studenti africani alle università italiane, creando percorsi legali e sicuri per la mobilità accademica.

L’evento di presentazione del libro “Piano Mattei. Come l’Italia torna in Africa” di Mario Giro, insieme al lancio del progetto dei Corridoi Universitari, si è svolto a Taranto, presso il Dipartimento Jonico dell’Università di Bari Aldo Moro, in via Duomo 259, ha visto la presenza di molti importanti ospiti che hanno fatto le loro considerazioni sul progetto.

L’incontro ha avuto un duplice scopo: discutere il ruolo dell’Italia in Africa attraverso il libro di Giro e avviare formalmente i lavori per la creazione di un corridoio universitario sotto l’egida dell’UNHCR (Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati)

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Mario Giro, esperto di relazioni internazionali e docente presso l’Università per Stranieri di Perugia, ha illustrato il contenuto del suo libro, che analizza le politiche italiane verso l’Africa e propone un nuovo approccio basato sulla cooperazione e la solidarietà.

Giro ha anche condiviso la sua esperienza nella Comunità di Sant’Egidio e nel Ministero degli Esteri. L’incontro è stato moderato da Fabio Adamo del Centro G. Lazzati. Tra i partecipanti al dialogo con l’autore vi erano Aimé Lay Ekuakille (Università del Salento), Alessandro Rubino (Dipartimento Jonico UniBa). Ivan Ingravallo ha introdotto l’evento.

Il progetto dei Corridoi Universitari mira a favorire l’accesso all’istruzione superiore per rifugiati provenienti dall’Africa, promuovendo una cittadinanza mediterranea inclusiva. L’iniziativa è frutto di mesi di lavoro e coinvolge diverse istituzioni locali e nazionali:

Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Politecnico di Bari, Camera di Commercio Brindisi-Taranto, Centro di Cultura Giuseppe Lazzati, Caritas Diocesana, Fondazione Taranto 25, Abfo.

Creare nuove opportunità educative e imprenditoriali; rafforzare il dialogo interculturale; ridefinire Taranto come città mediterranea aperta alla cooperazione internazionale.

 

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Nelle sue conclusioni, Domenico Amalfitano, Presidente del Centro di Cultura Lazzati ha evidenziato il fatto che Taranto vuole consentire, tramite l’Università a creare il diritto di formazione. Ha ricordato, inoltre i suoi vent’anni di Presidenza della Croce Rossa di Taranto, durante i quali ha assistito a oltre 40.000 sbarchi.

Il Presidente del Centro, Amalfitano, parlando di Aldo Moro, che ha trascorso 11 anni nella città di Taranto, ha menzionato la comune visione fra lo statista ed Enrico Mattei, sull’importanza del bacino del Mediterraneo.

L’evento si è concluso sottolineando l’importanza del progetto per trasformare Taranto in un simbolo di prossimità ed una sfida generativa per riscrivere il concetto di cittadinanza oltre i confini tradizionali.


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